TRAMA:Sono passati molti anni da quando Harriet, nipote prediletta del potente industriale Henrik Vanger, è scomparsa senza lasciare traccia. Da allora, ogni anno l'invio di un dono anonimo riapre la vicenda, un rito che si ripete puntuale e risveglia l'inquietudine di un enigma mai risolto. Ormai molto vecchio, Henrik Vanger decide di tentare per l'ultima volta di fare luce sul mistero che ha segnato tutta la sua vita. L'incarico di cercare la verità è affidato a Mikael Blomkvist: quarantenne di gran fascino, Blomkvist è il giornalista di successo che guida la rivista Millennium, specializzata in reportage di denuncia sulla corruzione e gli affari loschi del mondo imprenditoriale. Sulle coste del Mar Baltico, con l'aiuto di Lisbeth Salander, giovane e abilissima hacker, indimenticabile protagonista femminile al suo fianco ribelle e inquieta, Blomkvist indaga a fondo la storia della famiglia Vanger. E più scava, più le scoperte sono spaventose.
PUBBLICATO DA: Marsilio
VOTO: 9
GIUDIZIO: L’immagine in copertina è moltobanale, a giudicarlo da essa si direbbe il solito libro giallo adatto comeregalo di natale, essendo uscito in Italia nel mese di novembre 2007. Di certonon si può dire che l’editore abbia puntato sulla grafica e non mancanemmeno la solita frasetta ad effetto che lo qualifica come casoeditoriale per invogliare all’acquisto. Personalmente diffido molto dallagran quantità di casi editoriali che si trovano in libreria. Difatti ho lettoquesto libro
solo perché è stato un regalo dicompleanno. Girandolo, sul retro si legge quella che dovrebbe essere la“presentazione” della storia che l’autore vuole raccontare; ebbene leggendoquesta frase si capisce che non è un giallo e basta, ma piuttosto lastoria di una famiglia, per la precisione la famiglia Vanger.Il titolo del romanzo è moltoesplicativo sul contenuto del libro, difatti come viene accennato “è unastoria lunga e cupa, di odio, liti familiari e smodata avarizia”. Tutto inizianel settembre del 1966, in un sabato pomeriggio di festa durante il qualescompare la nipote del capofamiglia, l’anziano Henrik Vanger. L’evento lorattrista moltissimo, in quanto egli vedeva nella nipote Harriet l’unica persona in grado dipoter mandare avanti l’azienda di famiglia. Così per quasi 40 anni cercadi trovare una spiegazione e un colpevole per gli eventi di quella tristegiornata, ma purtroppo tutte le ricerche si rivelano vane.Qui entra in gioco il protagonista,Mikael Blomkvist, giornalista freelance che si dedica a scandalifinanziari e politici pubblicando reportage per la rivista di cui èco-fondatore. Henrik entrerà in contatto con l’abile giornalista e loconvincerà ad occuparsi delle indagini per far luce sulla scomparsa diHarriet ed avere l’occasione di pubblicare la biografia di uno dei piùpotenti imprenditori del paese. Mikael non sarà solo in questa impresa, maverrà affiancato da Lisbeth Salander, un’eccentrica dark di professionehacker, con un oscuro passato alle spalle.Il romanzo è il primo capitolo dellacosidetta trilogia “Millennium”, che prende il nome dalla casa editrice che pubblica l’omonimarivista fondata da Mikael Blomkvist. Nel progetto originale dell’autoreStieg Larsson, erano previsti 10 romanzi, ma purtroppo è scomparso prematuramenteall’età di 50 anni in seguito ad un infarto. Dopo aver letto la trilogiacompleta posso solo dire che è un peccato che l’autore non sia riuscito aportare a termine il suo obiettivo. In realtà questo romanzo serve perintrodurre i personaggi, soprattutto quello di Lisbeth, sul quale poi siconcentrerà il resto della storia.Nonostante sia un volume moltocorposo, quasi 700 pagine, si legge molto velocemente anche grazie airitmi narrativi e ai colpi di scena che ci riserva l’autore. L’ambientazioneè principalmente Stoccolma, città fredda e metropoli caotica, chenonostante queste premesse, dopo aver letto il romanzo viene voglia divisitare.Dal libro sono già stati tratti bendue film, il primo uscito in Italia il 27 maggio 2009 diretto da NielsArden Oplev, e il secondo nel 2011 diretto da David Fincher, in Italia ne èprevista l’uscita per gennaio 2012. A chi non vuole leggere il libro acausa dell’elevato spessore (non culturale ma volumetrico) ma preferiscevedere il film, devo dire che non è la stessa cosa. Si sa che le trasposizioni cinematografiche nonsono mai uguali alle storie scritte nei rispettivi libri, ma in questocaso il problema è diverso. Secondo la mia personalissima opinione, chepuò essere condivisa o meno, leggendo il libro colmo di nomi, luoghie riferimenti in svedese, lingua che ha una fonetica diversadall’italiano, secondo me se ne apprezza maggiormente il contenuto. Inoltre, se lo stile dell’autore ègradito, si propenderà quasi sicuramente per acquistare anche gli altridue romanzi della trilogia.
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