Uomini di parola

Al Pacino e Christopher Walken, criminali sulla via del tramonto, decidono di uscire di scena alla grande.

Titolo: Uomini di parola
Cast: Al Pacino, Christopher Walken, Alan Arkin
Regia: Fisher Stevens
Protagonisti: Criminali, Anziani
Materia: Commedia, Inverno della Vita
Energia: Sparatorie, Godersi la Vita
Spazio: Los Angeles
Tempo: 2010

Val esce di prigione ormai avanti con l’età dopo essersi fatto 28 anni piùttosto che fare nomi.
Ad aspettarlo c’era il suo vecchio amico e socio Doc, decidono di festeggiare insieme al terzo della vecchia compagnia, Hirsch, che vive in una specie di ricovero.
I tre si danno alla pazza gioia rimembrando i bei vecchi tempi della loro gioventù.
Val vede nell’amico qualcosa di strano e infatti Doc gli confessa che deve farlo fuori per conto del Boss, sempre per la storia di 28 anni prima dove il Boss aveva perso il figlio, incolpando Val dell’accaduto.
Val ha tempo fino all’alba per tirare le fila di una vita.

Tre grandi attori avanti con l’età impersonano tre criminali sulla via del tramonto che decidono di fare un’uscita ad effetto.
Il film ben recitato gioca sul vecchio e sul nuovo, sul ricordo dei bei tempi e sull’ultima botta di vita dei protagonisti, non sempre riuscendo a coinvolgere pienamente lo spettatore.
L’elemntare trama è sostenuta dall’ottima prova dell’eccezionale ed anziano trio.

Voto Finale: Accettabile

Frase del film: “È come ai vecchi tempi non è vero?”, “no è meglio.”