Per chi si fosse chiesto come mai ultimamente posto poche ricette rispetto al solito… ecco il motivo. Sono stato “preso” per diversi mesi a scrivere questo libro di racconti…
Il mio amico Antonio sostiene che per dare senso alla vita bisogna fare le cose con le persone a cui vuoi bene… permettetemi dunque di ringraziare pubblicamente i membri della squadra che hanno reso fattibile questo progetto. In ordine sparso grazie a: Stella (mia nipote) che si è prestata come modella per la foto di copertina e per aver scritto la presentazione, Fiammetta (la mia compagna) per la fotografia di copertina che è riuscita a cogliere il senso esatto della foto che volevo, Domenico (mio nipote) che ha corretto tutte le bozze e si è dovuto pure smazzare l’impaginazione.
In esclusiva per voi l’anteprima della presentazione, a cura di Stella Bruno:
La raccolta di Rocco Bruno si compone di piccoli racconti, frutto di autentiche “impressioni di vita”, stesi sulla pagina con la rapidità di uno scatto fotografico. L’autore, sulla scorta di genuine esperienze di vita, intesse una trama sottile di episodi, diversi tra loro per umore e composizione. Bruno si affaccia alla scrittura con la freschezza del neofita. Questo ci sembra un valore aggiunto, uno strumento che consente allo scrittore di ottenere sorprendente agilità nel raccontare storie, descrivere personaggi, offrire ai suoi protagonisti divertenti spazi per le proprie azioni. A conferma dell’agilità di queste “impressioni”, se dovessimo ricorrere ad una chiara immagine per descrivere il carattere della scrittura, diremmo che si tratta di bozzetti, rapidi segni che lasciano intravedere sotto di sé una complessità non subito apprezzabile. Il carattere di “racconto come schizzo”, abbreviato, talvolta troncato, ellittico, sembra un delicato espediente per dar al lettore la possibilità di “risolvere” ogni storia in modo personale. I racconti, infatti, lasciano – ognuno in modo diverso – spazio alla lettura aperta, alla interpretazione molteplice; talvolta dichiarano un gusto sottile per l’ambiguo. Il lettore è lasciato al suo compito di interprete di ogni storia. Questo affida ad ogni bozzetto un valore ulteriore, un supplemento di senso che comincia a scorgersi alla fine di ogni storia. Concluso il racconto, è gioco facile quello di far scaturire immagini, creare nuovi legami, istituire paragoni tra elementi non esplicitamente citati ma sottesi alla scrittura. Un esempio a chiarire le nostre parole. La storia di “Campo San Trovaso” di un incontro di tre giovani a Venezia si chiude aprendo in realtà nuove prospettive esistenziali per i tre personaggi. Il loro incontro veneziano, quasi esito di un cammino di formazione, definisce nuovi orizzonti esistenziali per i protagonisti…
Per acquistare una copia del libro, in formato cartaceo o in formato elettronico, seguite questo link.
Buona lettura. Rocco
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