Uomini e buchi

Creato il 05 ottobre 2010 da Nicotanzi

Quei buchi sotto terra che sono diventati uno dei simboli della Confederazione sono anche un grande spettacolo televisivo. Lo sono da molti anni: le cronache di trafori e inaugurazioni delle gallerie di San Gottardo e San Bernardino sono non a caso fra le “highlights” degli archivi della Radiotelevisione svizzera. In questi giorni viviamo l’ultima delle grandi avventure del nostro tempo. Il count-down procede: l’ultimo diaframma della più lunga galleria del pianeta cadrà il 15 ottobre. Mai in passato, tuttavia, un evento aveva avuto una copertura così ampia sulle reti RSI come Alptransit. Al di là della diretta del 15 (che su LA 1 prenderà il via alle 10.30), da settimane radio, tv e multimedia offrono quotidianamente approfondimenti, servizi, documentari che fanno vivere in presa diretta e a fondo tutti gli aspetti di questo equivalente contemporaneo delle piramidi.
Come spesso accade, le emozioni della vigilia sono altrettanto forti di quelle del gran giorno. E giovedì 14 sarà una vigilia intensa: fra l’altro, con lo speciale di “Falò” (un documentario di Mario Casella e Paul Nicol che racconta vite e destini dei minatori che hanno realizzato concretamente l’opera), e con il tuffo nel passato che ci regalano due lungometraggi di qualche anno fa. “San Gottardo” di Villi Hermann mette in parallelo lo scavo della galleria ferroviaria (1872–1882) e quello del tunnel autostradale (iniziato nel 1969): “un film sull’emigrazione e sullo spostamento delle forze lavoratrici”. E “L’ultimo postiglione del San Gottardo” di Edmund Heuberger (1941) è la cronaca del viaggio da Flüelen a Camerlata della carrozza postale che nel 1879 trasporta alcuni passeggeri attraverso il passo. Un viaggio che, a quei tempi, durava quasi due giorni.



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