19 settembre 2014 Lascia un commento
Un coeso ed affiatato gruppo di ufficiali superiori affronta avventure pericolose che riempiono di gloria le cronache e i giorni dell’equipaggio tutto.
Gloria che si paga molto spesso a caro prezzo perche’ le vittime non mancano ed ogni missione mette a rischio la vita di decine di subalterni, i cosiddetti uomini in rosso per via del colore della loro divisa, vittime sacrificali sull’altare dell’esplorazione e seppur figuranti nella grande sceneggiatura che governa ogni essere vivente, restano persone con una storia, un passato, degli affetti, speranze, progetti e desideri.
Il quadro generale raffigura vittoria e onore ma ai margini della tela i comprimari restano nell’ombra ed e’ proprio dei comprimari che stiamo parlando.
Il protagonista e i suoi compagni di avventura non sono certo entusiasti della situazione e strane coincidenze complottano contro di loro, una specie di destino avverso che sembra pero’ avere un disegno ben preciso, uno schema oltre la fatalita’.
Sapore di un gusto gia’ assaggiato vero? Mi pare di vedere i sorrisini sornioni di chi ha mangiato la foglia e ha un solo nome davanti agli occhi: "Star Trek". Vero ma e’ proprio questo bello del romanzo laddove la facile equazione risolve soltanto la prima parte del mistero, col resto tutto da scoprire.
Premio Hugo 2013 meritatissimo perche’ innanzitutto Scalzi diverte con sapienza e intelligenza. Il soggetto non e’ originale in se’, egli stesso nel gioco di rimandi autoreferenziali cita alcuni precedenti ma la circolarita’ degli eventi, s’interseca in se stessa in un numero smisurato di volte ed in questo la novita’ e il piacere di una bella lettura. Ovvio che per gustare appieno le situazioni e le citazioni con tutte le giuste sfumature e’ necessario essere un Trekker con formazione minima ma diciamocelo, quale lettore di fantascienza non lo e’ ? Sono sicuro quindi non vi saranno particolari problemi per nessuno.
L’Urania e’ ancora in edicola, mi direte grazie.