Magazine Società

Uomini soli - Pio La Torre

Creato il 17 maggio 2012 da Funicelli
Uomini soli - Pio La Torre
Uomini soli, la storia di quattro italiani lasciati soli nella loro lotta contro la mafia.
Pio La Torre è il primo personaggio la cui vita ci viene raccontata da Attilio Bolzoni nel suo libro: nel suo caso, fu il suo stesso partito, a lasciarlo solo nella sua battaglia personale contro i mafiosi e contri i politici a disposizione dei primi.
Finisce in carcere nel 1950, per l'occupazione a Polizzello del feudo di Santa Maria del Bosco del barone Inglese. Terreni lasciati incolti dai nobili mentre i contadini dell'isola facevano la fame. Finisce all'Ucciardone, dopo essere stato arrestato (e sputato) dai poliziotti. Dall'11 marzo 1950, rimarrà in stato di carcerazione preventiva per un anno e mezzo.
Passano altri mesi e Pio La Torre resta in galera. Abbandonato, dimenticato anche dai suoi compagni di partito. Dentro il PCI siciliano la lotta è aspra. Da una parte la dirigenza regionale con il segretario Girolamo Li Causi, dall'altra la federazione provinciale di Palermo con Pancrazio De Pasquale, Pio La Torre e altri giovani compagni.Il primo è accusato di interpretare una linea eccessivamente parlamentarista, gli altri di essere troppo movimentisti, di pensare solo all'occupazione delle terre, di guardare con simpatia anche a Danilo Dolci, il sociologo pacifista, il sognatore, l'agitatore sociale appena sceso da Trieste per mettersi a capo delle rivolte con i suoi scioperi alla rovescia in tutte le campagne della Sicilia occidentale.Lo scontro è duro. A Palermo si riunisce il comitato regionale, presente anche il vice segretario nazionale Pietro secchia. E' un processo in puro stile staliniano. Contro Pancrazio De Pasquale e tutti gli altri che, nel partito, sono al suo fianco.Sono incolpati di 'attività frazionistica'. De Pasquale viene destituito da segretario della Federazione. Lo spediscono prima alla scuola di partito a Frattocchie, poi a Genova. In esilio.Pio La Torre resta da solo. E sempre in galera. 
pagina 23 
Come si vede, la lontananza del partito dai movimenti di protesta è storia antica, non è solo cosa di oggi, del PD e del movimento di Grillo.
Pio La Torre fu ucciso dalla mafia, ma non è solo un omicidio di mafia: come disse Falcone quelli di Mattarella, La Torre Dalla Chiesa, sono 
"omicidi in cui si realizza una singolare convergenza di interessi mafiosi e di oscuri interessi attinenti alla gestione della cosa pubblica, fatti che presuppongono un retroterra di segreti e inquietanti collegamenti che vanno ben al di là della mera contiguità e debbono essere individuati e colpiti se si vuole davvero voltare pagina".
La Torre era un siciliano nato nella Sicilia più povera, ad Altarello di Baida: aveva visto crescere il potere dei corleonesi scesi dalle campagne nella città, con la loro fame di rispetto e piccioli.
E aveva anche visto crescere ed espandersi il potere dell'ala DC di Salvo Lima, Vito Ciancimino, D'Acquisto, Gioia: appalti dati agli amici degli amici (mafiosi), carrozzoni della regioni per fare assunzioni clientelari, palazzi cresciuti uno accanto all'altro, i missili Cruise a Comiso, sui terreni comprati dalle famiglie mafiose.
Uno che si era impegnato in Parlamento affinchè l'essere mafioso diventasse reato, affinché la mafia venisse affrontata come una questione nazionale, non un problema di costume.
Mafia, una parola che veniva pronunciata poco frequentemente, anche da prefetti, giudici e questori: la mafia non esiste, è solo un'invenzione dei comunisti "per colpire la Democrazia cristiana e la moltitudine di siciliani che la votano" (così diceva il card. Ruffini all'inaugurazione di un cantiere).

La Torre sapeva tradurre il siciliano in italiano e soprattutto sapeva dove colpire la mafia: i soldi.
Gli stessi soldi che legavano assieme certe cooperative del Pci con imprese della borgata di Villabate e Ciaculli, con uno di questi amministratori, Nino Fontana, con Michele Greco e altri prestanome di Bernardo Provenzano.
Per questo è stato ucciso il 30 aprie 1982: per la sua vita di battaglie contro cosa nostra.
"I pezzi mancanti" di Salvo Palazzolo.
Il link per ordinare il libro su ibs.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :