E’ la prima volta che una persona, che si ritiene priva di coscienza, trasmette informazioni rilevanti sul suo stato di salute.
La rilevazione delle sue risposte è stata effettuata attraverso la Risonanza magnetica cerebrale funzionale che ha colto variazioni a livello di alcune specifiche aree cerebrali a seconda del tipo di risposta che Scott avrebbe tentato di dare. Secondo il neuroscienziato Adrian Owen, che ha guidato il team del Brain and Mind Institute, University of Western Ontario, Rutley non era in stato vegetativo e l’ esperimento è stato possibile grazie alla tecnica messa a punto dallo stesso Owen che ‘legge’ la mente di persone in stato vegetativo. Owen alla Bbc ha spiegato “Lo abbiamo testato più volte e c’è sempre un’attività cerebrale che mostra chiaramente come stia scegliendo la risposta per la nostra domanda. Pensiamo che sappia chi è e dove si trova”.
Già nel 2006 il gruppo di Owen aveva pubblicato su Science un articolo nel quale chiedeva a un paziente in stato vegetativo di immaginare di giocare a tennis o di visitare una camera della sua casa, per tentare di cogliere le eventuali reazioni cerebrali con la Risonanza magnetica funzionale.