Come ho già detto più volte, sono un fedele lettore della rubrica che la Aspesi conduce sul Venerdì di Repubblica. Nell'ultimo numero tra le lettere esaminate ce ne era una che affrontava il tema della amicizia tra uomo e donna, e che ribadiva come (secondo l'autore della lettera) questa sia possibile senza che ci siano implicazioni di tipo sessuale.
La risposta della Aspesi, che in qualche modo trovo convincente, pur non contraddicendo il lettore, è stata che secondo lei in una amicizia tra un uomo ed una donna (eterosessuali ovviamente) quello che c'è di diverso rispetto ad una amicizia tra uomo ed uomo (o tra donna e donna) è che c'è, almeno da parte di uno dei due, una componente di attrazione fisica. Attrazione che può tranquillamente rimanere a livello di intenzione, può anche essere (anzi spesso è) inconsapevole, ma esiste.
O no?