di Angelo Bravi VISTO CHE TRA GLI ASSOCIATI DI CIVIFOOD CÉ QUALCHE VEGETARIANO IN ONORE A LORO VI PRESENTO QUESTA RICETTINA TIPICA DELLA CUCINA POVERA ROMANA..........La bassa macelleria è stata sempre una grande risorsa per la cucina popolare romana, che riesce a coniugare l'economicità con una sapiente arte culinaria per produrre risultati eccellenti. Ma se in casa non c'erano i soldi nemmeno per comprare mezzo chilo di trippa? Niente paura, la massaia accorta riusciva a prepararne un buon surrogato con una spesa ancora più modesta: le uova in trippa alla romana. Innanzi tutto bisogna preparare un sughetto con un paio di cucchiai d'olio, una cipolla affettata sottile e qualche pomodoro ben maturo, sale e pepe. Mentre il sugo cuoce pian piano, si battono in una terrina le uova con un pizzico di sale. Per quattro persone ne possono bastare sei. Volendo, si può aggiungere un cucchiaio di parmigiano. Si scalda in una padellina antiaderente poco olio extravergine di oliva e si versa il composto un po' alla volta, realizzando delle frittatine non troppo sottili, tre o quattro in tutto. Le frittatine vanno tagliate a striscioline di circa un centimetro e messe per qualche minuto a insaporire nel tegame dove cuoce il sugo. La finta trippa è pronta per essere messa in tavola, naturalmente caldissima e guarnita con qualche fogliolina di menta romana (mentha spicata, purtroppo ora un po' difficile da trovare nei supermercati o dal fruttivendolo). Servire a parte il pecorino con cui spolverizzare il piatto, proprio come si farebbe per la vera trippa. E' una pietanza semplice e gustosa, ottima anche quando a tavola c'è qualche vegetariano.
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Uova in trippa alla romana
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