Sono giorni che mi tormenti. Non ne posso più.
Giorni che ti infili nella mia testa e mi dai fastidio più di uno di quei capelli che ti si infila sotto la maglietta, nella schiena, e non riesci a prenderlo. E resta li a farti innervosire fino a che non te la levi, quella benedetta maglietta.
Sono giorni che mi vieni in mente a caso: guardando un film, scrivendo, leggendo, mangiando, dormendo.
Mi perseguiti fino nei sogni: l'altra sera ho sognato che ti chiedevo di uscire, ti raccontavo come andava, e che cosa stavo facendo, e il lavoro, e lo scrivere.
Lo raccontavo a te. Chiedevo di uscire a te.
Capito, a te. Che manco una caccola del naso ti meriti.
Anche oggi mi hai tormentato.
Mi sei venuto in mente mentre correvo, sotto la pioggia, pensando ai fatti miei. Mi è sembrato di intravedere la tua faccia da culo che mi sorrideva in una pozzanghera.
E ups, vorrai scusarmi. Accidentalmente ti ho spiaccicato la scarpa da ginnastica in faccia senza un briciolo di pietà.