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Uragano irene, mondo ed uomo: esempi di natura improvvisa

Creato il 28 agosto 2011 da Alessandro @AleTrasforini


Quando la natura si muove, all'uomo non rimane che la visione di forze impensate e non riproducibili; quantificare i danni che l'uragano Irene sta compiendo nel suo passaggio sembra, al momento, cosa impossibile.  Prime stime parlavano di circa 14 miliardi di dollari, mentre ora si contano disagi e cifre maggiormente ufficiali: 370mila evacuati, quasi 800mila persone complessivamente rimaste senza elettricità.  Al momento attuale si contano 10 morti, riscontrati in tutti gli Stati dove questo uragano ha fatto registrare il suo passaggio; l'emergenza è divenuta mondiale, per una turbolenza che avrebbe raggiunto le dimensioni dell'intera Europa (fonte CNN, nds). Sul sistema dei trasporti ci sono state ripercussioni enormi, con oltre 10mila voli cancellati e le metropolitane della città completamente chiuse.  Da quanto emerge, pertanto, il piano di evacuazione predisposto dalle autorità è stato temporalmente e strutturalmente notevole. Moltissimi mezzi di informazione hanno citato di un declassamento della turbolenza in questione, dal grado 4 all'1 su una scala di 5.  In termini fisico-scientifici, cosa vuol dire esattamente questa sorta di rating metereologico?  Il sito eniscuola.net riporta, in termini chiari, i criteri di classificazione dei cicloni elaborati dal National Weather Service.  In maniera completamente simile a quanto fatto per i terremoti, ad ogni grado è ricondotta una fenomenologia tipo.  Così facendo, pertanto, si valuta come segue il grado massimo 5: "Venti superiori a 250 chilometri orari, strutture rovesciate e vetri rotti, vie di fuga interrotte da 3-5 ore prima dell’impatto del centro dell’uragano; evacuare i residenti per una fascia costiera di almeno 8-16 chilometri dalla costa."
D'altro canto, invece, è visto il generico uragano di classe 1:  "Venti di 120-150 chilometri orari; danni ai cespugli, alberi, fogliame e alle strutture leggere male ancorate, alle insegne. L’ondata del mare è superiore di 1-1,5 metri sopra il normale, si allagano alcune zone costiere con danni limitati alle piccole barche fuori porto."
Risulta questa, al momento, la fenomenologia potenzialmente riscontrabile con il passaggio di Irene su New York e le coste americane. Nonostante tutto, comunque, mantenere ogni precauzione possibile è il solo modo per minimizzare i rischi: 70mila posti letto sono stati predisposti in posizioni ritenute dalle autorità non critiche, mentre il rischio black-out va intensificandosi di ora in ora. Contrapponendosi a quanto riportato dai mass-media, infatti, la storia annovera tra i suoi archivi altri uragani che hanno colpito le stesse zone di questi momenti: "Pur trovandosi a una latitudine piuttosto elevata la città di New York storicamente è stata interessata o presa solamente di striscio dal passaggio di diversi uragani provenienti dai Caraibi o dall’Atlantico tropicale.[...]  Già dal 25 Agosto 1635 sullo stato di New York, quello che allora era solo una piccola colonia dell’impero britannico, venne catalogato il transito del primo uragano.Stando ai dati storici a nostra disposizione il più potente uragano che colpi New York risale al lontano 1938.Si trattava del terribile uragano “New England”che arrivo sulle coste del New Jersey e del Long Island sotto forma di un potente ciclone tropicale di categoria 3, con venti violentissimi che causarono ingenti danni a case ed edifici.Allora una grande inondazione interesso vasti quartieri di New York, mentre il New Jersey fu travolto da furiose mareggiate.”New England” causo la morte di oltre 600 persone e danni calcolabili in circa 45 miliardi di dollari.[...]  Spostandoci in tempi più recenti possiamo ricordare “Gloria” nel 1985 e “Bob” nel 1991 che causarono non pochi danni, tanti disagi e purtroppo anche delle vittime fra la popolazione. Negli ultimi anni abbiamo avuto i passaggi di “Hermine”, “Berly”, “Hanna” e “Bill” che hanno generato molti danni nell’area newyorkese. [...]  Come vediamo gli uragani che transitano vicino la grande City non sono cosi frequenti, anche dei passaggi ravviccinati capitano periodicamente.Sono invece molto più comuni i transiti dei resti di ex cicloni o tempeste tropicali risalenti dal golfo, che spesso danno luogo a severe ondate di maltempo, con forti piogge e venti intensi.[...]" (Fonte: http://www.meteoweb.eu/2011/08/uragani-su-new-york-quante-altre-volte-e-successo/77136/)
L'uragano Irene non sembra essere, quindi, una manifestazione metereologica di ordinaria normalità.
In coda a queste considerazioni, pertanto, la domanda che moltissimi si stanno facendo, anche inconsapevolmente, è probabilmente la stessa: l'uragano Irene ha qualche implicazione con l'abuso compiuto dall'uomo nei confronti dell'astronave Terra?  Stando alle dichiarazioni di un esperto, assolutamente sì. Siti internet qualificati nel fornire informazioni riportano l'opinione di Giampiero Maracchi, professore ordinario di climatologia all'Università di Firenze.  Nel seguito è riportato qualche stralcio significativo del contesto attuale:  "Gli uragani difficilmente arrivano così a nordVia via che si sale di latitudine, infatti, aumenta l’accelerazione di Coriolis che è dovuta alla rotazione terrestre e man mano che aumenta, gli uragani, che sono fenomeni di tipo circolare, tendono a perdere potenza e a dissolversi. Il fatto che Irene, che e’ stata appena declassato al primo livello, non si sia ancora estinto cosi’ a nord, testimonia l’enorme quantita’ di energia alla sua origine. [...] Il problema sono anche i fortissimi rovesci d’acqua che accompagnano l’uragano, che possono provocare gravi danni. Anche le onde marine spinte dal vento, parlare di Tsunami e’ una licenza giornalistica visto che vengono provocati dai terremoti, possono avere un grave impatto, come abbiamo visto con l’uragano Katrina, soprattutto per le citta’ moderne a ridosso del mare, con un tessuto urbano complesso che si rivela sempre piu’ fragile davanti a eventi come questi. [...] (Irene, nds) è’un segnale del forte riscaldamento dell’oceano di questi ultimi anni. L’indice di dissipazione di energia sta crescendo in modo drammatico e oggi e’ quattro volte di piu’ rispetto all’inizio degli anni Novanta. E’ evidente che qualcosa sta cambiando. Lo testimoniano, se si vuole una prova oggettiva, anche i risarcimenti pagati dalle assicurazioni per questo tipo di danni, cresciuti 6-7 volte dagli anni Novanta." (Fonte: www.ansa.it; www.meteoweb.eu)
Per quanti vedano il riscaldamento globale riconducibile all'abuso delle attività umane, il cerchio sarà stato quadrato perfettamente. Nonostante ciò, su argomenti come questi esistono notevoli tesi a sostegno di opinioni (anche) estremamente contrarie al mettere in relazione questi due fenomeni.  Al di là di ogni considerazione, comunque, l'uragano Irene sembra non essere una perturbazione normale.  Al momento, in aggiunta, sono stati segnalati altri due uragani provenienti dalla terra del Sol Levante:
"Mentre l’Uragano Irene imperversa nell’oceano Atlantico [...] l’oceano Pacifico non sta a guardare e ha sfornato due violente tempeste che adesso minacciano in modo violento la Cina e il Giappone. Del tifone Nanmadol abbiamo già parlato ieri: si tratta di un uragano violentissimo [...] che per circa 36h ha mantenuto la 4^ categoria della scala Saffir-Simpson, sfiorando la 5^. Adesso è di 3^ ma nelle prossime ore dovrebbe tornare di 4^ e sta per colpire Taiwan, appena a sud/est della Cina. Sull’isola del Pacifico per 5 giorni avremo ininterrottamente forti piogge, in quanto l’uragano rimarrà praticamente fermo a lungo nella stessa posizione, perdendo energia e scaricandola al suolo sottoforma di forti venti, piogge torrenziali e grandinate. Sull’isola di Taiwan si teme una catastrofe. L’uragano, poi, si avvicinerà alla Cina declassato in “tempesta tropicale“, portando comunque forti piogge e venti intensi, prima di esaurirsi e sparire. E’ potenzialmente molto più distruttivo Talas, che è nato poche ore fa più a est di Nanmadol, e minaccia il [...]Giappone, che è già in stato di pre-allerta. Il Paese del Sol Levante, dopo il violento terremoto/tsunami dell’11 marzo scorso, teme un nuovo disastro naturale. E i meteorologi sono seriamente preoccupati. Talas al momento è una tempesta tropicale ma nei prossimi giorni, risalendo l’oceano verso nord, proprio in direzione del Giappone, diventerà un uragano che poi si abbatterà sul Paese nipponico tra la 1^ e la 2^ categoria, [...]" (Fonte: www.meteoweb.eu)
Uragani e cicloni, così come terremoti ed eruzioni, hanno da sempre fatto la storia del pianeta Terra.  Da cattivo ospite quale purtroppo è, invece, l'uomo valuta come straordinari fenomeni destinati a mostrare quanto sappia essere forte e tremenda quella madre che chiamiamo natura. Situazioni come queste, fin quando sarà ancora possibile scriverlo, dovrebbero informare l'uomo sulle cose da non fare per garantire sopravvivenza a lui stesso ed al pianeta Terra intero. Qualcuno tirerà fuori nuovamente un 2012 che, per molte ragioni socio-economiche, sta già maturando prima del tempo complottisticamente stabilito.  Se fosse invece la sola natura a dettare legge in situazioni  come queste, nulla potrebbe essere più normale: 
"La natura non è crudele, è solo spietatamente indifferente. Questa è una delle più dure lezioni che un essere umano debba imparare." (Richard Dawkins)
URAGANO IRENE, MONDO ED UOMO: ESEMPI DI NATURA IMPROVVISA

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