In realtà, Urano è molto più interessante di quanto si sia sospettato finora. Urano è il settimo pianeta del Sistema Solare, ed è stato scoperto nel 1781 da nientemeno che William Herschel, considerato uno dei padri fondatori dell'astronomia moderna.
L'atmosfera si estende per circa 7.600 km, ed è percorsa da correnti che possono raggiungere una velocità di 600 km/h. Come per gli altri pianeti giganti del nostro sistema planetario, Urano è per lo più composto da gas: rispetto a Giove e Saturno, la sua atmosfera ha più acqua, metano e ammoniaca sotto forma di liquido super-denso, e un contenuto di idrogeno pari all'83%.
La caratteristica "strana" più nota di Urano è l'inclinazione del suo asse: 99,77 gradi, quasi parallelo al piano immaginario del Sistema Solare. Questa forte inclinazione causa un irraggiamento solare dei due poli per rispettivamente 42 anni; nonostante questo, le regioni più calde di Urano sono quelle equatoriali, secondo un meccanismo finora non compreso.
Come non ancora compreso è il perchè Urano sia così freddo: se messo a confronto con il suo vicino Nettuno, irradia 2,6 volte meno energia dell'ottavo pianeta. Le sue temperature, che possono raggiungere i -224°C, sono tra le più basse dei pianeti del Sistema Solare.
Nell'atmosfera di Urano è recentemente comparsa anche una strana macchia biancastra. L'osservazione è stata effettuata dal telescopio hawaiano Gemini di 8,1 metri di diametro, e il primo ad immortalare la chiazza è stato l'astronomo Larry Sromovsky .
Dal momento della diffusione della notizia su Facebook, tutti gli astronomi dediti allo studio dei pianeti, e tutti gli astrofili dotati di strumentazione adeguata, hanno iniziato a puntare i loro telescopi verso il pianeta azzurro, nel tentativo di confermare la scoperta di Sromovsky.
La conferma da parte di altri osservatori è importante, perchè potrebbe convincere il team di Hubble a puntare il telescopio spaziale verso Urano, interrompendo le correnti osservazioni di routine.
Come nel caso di Giove, anche la macchia di Urano potrebbe essere stata creata da un potente fenomeno atmosferico. "La ragione per cui abbiamo a cuore le nubi del pianeta Urano è perchè la loro attività sembra variare con le stagioni" spiega Heidi B. Hammel, scienziata planetaria a capo del team che ha effettuato la scoperta.
L'atmosfera di Urano è decisamente turbolenta, e lo scontro di masse gassose potrebbe essere l'origine di questa macchia bianca. Alcune regioni dell'atmosfera più interne ruotano più velocemente rispetto agli strati più esterni, dando luogo a fenomeni climatici molto violenti.
"I cambiamenti atmosferici sono più drammatici di quelli degli altri pianeti. Urano ci fornisce una visuale unica nel bilanciamento energetico di un'atmosfera planetaria". Studiare e comprendere Urano, infatti, ci consentirebbe di creare modelli più evoluti per la genesi dei pianeti gassosi, e comprendere meglio le dinamiche atmosferiche di oggetti planetari vicini e lontani.
HERE'S A MYSTERIOUS SPOT ON URANUS!