Urban Fabula: welcome back to Bergamo

Creato il 24 giugno 2012 da Scribacchina

Come sempre, cari soliti lettori, succede quel che uno non s’aspetta.
Nella vita come nella musica.
E dunque, l’ammetto: m’attendevo una seratona di jazz funambolico per la première del Clusone Jazz 2012 e una serata coinvolgente ma senza troppe sorprese per il Jazz in Piazzetta (eventi di cui diedi opportuno avviso a tempo debito).

Ebbene, a malincuore debbo confessare che il duo Massa-Bon mica m’ha entusiasmata.
Tutt’altro.
Troppo sperimentale pei miei gusti.
Evidentemente «troppo avanti» per la di me concezione del jazz, seppur d’avanguardia.
Eppure avrei giurato, dalle premesse su carta stampata, ch’eran pane pei miei denti.
Mi son consolata, a chiusura di concerto, con la visita alla splendida mostra fotografica allestita all’interno del Castello Colleoni di Solza, teatro dell’evento musicale.
E, in mancanza d’attraenti vinelli, mi son lanciata su una birra artigianale dell’Endorama – questa moda della birra artigianale, diamine, pare aver contagiato un buon numero di giovini lombardi, oggi oramai divenuti validi birraiuoli. Temo di dovermi ricredere sui di loro prodotti, bevande che castigai a più riprese su questo blog.
Chiedo venia agl’interessati.

Ma torniam al discorso prettamente musicale.
Urban Fabula, concerto di jer sera (sabato 23 giugno, per chi leggesse nei prossimi giorni). Seby Burgio al piano, Peppe Tringali (coll’accento sulla A) alla batteria, Alberto Fidone al contrabbasso.
Perdonerete la pessima qualità della foto sopra riportata, ma tant’è: il mio attrezzo è l’iPhone, mica son di reflex munita (e se pure l’avessi avuta, una reflex, avrei fatto danni anche peggiori).

Comunque.
Sarà stato quel Greco di Tufo (100% campano, dai bei sentori minerali) ad avvicinar idealmente le di me orecchie lombardo-venete al jazzare siculo dei tre giovini?
Sarà stato l’ospite speciale, Michael Rosen, a trasformare un già eccezionale trio in una fenomenale formazione a quattro?
Sarà stato quel cielo di Bergamo, d’un blu che più blu non si può, malinconico e giojoso al tempo stesso?
Sarà stato il Vittorio Scotti a render la serata ancor più briosa colla sua inconfondibile parlantina e quella lieta irruenza che chi frequenta le serate del Jazz Club Bergamo ben conosce?

Ebbene, sarà stato quel che sarà stato, ma i tre Urban Fabula mi son piaciuti enormemente.

Nel corso della serata, en passant, il bravo Peppe Tringali regalò ai presenti la seguente citazione tratta dal film Into The Wild: «La felicità non è reale se non è condivisa» (Scribacchina adora le citazioni, se non s’era capito).
E dunque, volendo pure io condividere uno spicchietto di felicità jazz con voialtri soliti lettori, v’omaggio del
live registrato altrove del bel brano Travel, firmato a due mani da Seby Burgio (sì, è il pianista del trio: non fatemelo ripetere per l’ennesima volta).
Pezzo eseguito dai tre giovini pure jer sera, accanto a Michael Rosen.
Chapeau


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