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Urban Knitting: il gomitolo della creatività sciolto in città

Creato il 15 gennaio 2013 da Soniab

Nel 2005 due donne di Houston si sono riunite formando il gruppo “Knitta” con l’idea di mostrare il loro lavoro a maglia e uncinetto di monumenti, arredo urbano e di altri luoghi pubblici.

Filati, colore, strutture cittadine in veste insolita sono gli elementi chiave dell’Urban Knitting che ultimamente sta invadendo anche Roma. Questa forma d’arte d’origine americana è nota anche con il nome di Yarn Bombing e in linea con la logica “guerrilla” non è autorizzata, è messa in atto in modo non convenzionale e anonimatamente. La prima artista e’ considerata Magda Sayeg che nel 2005 ricoprì la porta del suo negozio con un patchwork di lavoretti ai ferri.

urban-knitting[1]

Anche in Europa quest’arte che riscopre l’uncinetto ha preso piede, a Vienna è stata la segnaletica stradale e un’intera fontana ad essere interamente ricoperti, a Londra le note cabine telefoniche, come pure Valencia e altre città spagnole e in Australia e Nuova Zelanda.

Nella primavera dello scorso anno l’associazione aquilana Animammersa composta da cinque artisti, ha attuato questo tipo d’iniziativa, colorando e riscaldando il centro storico con la lana, per richiamare l’attenzione sul territorio in occasione del terzo anniversario del sisma. Mentre a Genova è da segnalare il progetto Intrecci urbani, primo grande importante evento di yarn bombing in Italia organizzato dalle istituzioni.

Attualmente è Roma a essere ingrovigliata dai fili di lana colorati: alberi e transenne del quartiere Prati sono i protagonisti del grigio inverno conferendo tocchi di colore e vivacità. L’idea è venuta a Eleonora Diamare, giovane laureata che aiuta spesso anche i genitori nella merceria di famiglia, che si è appassionata per caso a questo movimento artistico ed è riuscita a coinvolgere anche i proprietari di altre attività commerciali, donne giovani e più anziane che in questo periodo sono a casa senza lavoro. Nessuno ha guadagnato nulla, anzi si sono autotassate per pagare alcuni contributi ma l’iniziativa ha avuto successo.

Urban Knitting dunque è tutto questo: materiali semplici che possono essere recuperati. Facilità nell’eventuale rimozione. Entusiasmo.  

Luoghi diversi, persone diverse e distanti tra loro ma unite da un filo colorato dello stesso gomitolo: quello della creatività.


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