urbanpromo2013
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Urbanpromo, arrivato quest’anno alla decima edizione, ha visto una tre-giorni molto fitta di incontri, mostre, progetti e pubblicazioni relativi ai principali argomenti inerenti a rigenerazione urbana, social housing, efficienza energetica, partenariato pubblico-privato e mobilità sostenibile. Obiettivo? Scoprire quali sono le prospettive e gli orientamenti di Europa 2020.L’evento è stato organizzato dall’Istituto Nazionale di Urbanistica e da Urbit e ha dato modo ad amministratori, operatori economici, professionisti, studiosi e ricercatori di incontrarsi, confrontarsi e provare a trovare strade comuni per il futuro.
Ad esempio, l’Ance, Unioncamere, Confcommercio e il Consiglio nazionale degli architetti hanno esposto i casi e lo stato di avanzamento del progetto”UrbanPro“, ossia del piano che mira a dare sostegno ai centri urbani per un utilizzo ragionato e utile dei fondi dedicati alla rigenerazione urbana, in particolar modo nell’ambito del piano città. Occhio di riguardo naturalmente anche per la selezione della città che sarà capitale europea della cultura nel 2019. Le città candidate (Matera, Ravenna, L’Aquila, Siracusa) hanno presentato i loro progetti tutti molto concentrati nell’intento di superare la crisi e far rinascere – o meglio rigenerare – questi luoghi.
Parola d’ordine nei diversi incontri la “Governance”, cioè un sistema d’impresa che lavori a tutti i livelli in sinergia per raggiungere gli obiettivi comuni. Effettivamente la sensazione che trapela è che manchi una visione globale del tema e che non ci sia un corretto scambio di professionalità e spunti di idee tra privato e pubblico: alcuni rappresentanti delle amministrazioni pubbliche hanno lamentato carenze preoccupanti nei programmi dei corsi di laurea universitari, mentre aziende private segnalavano difficoltà nel rapportarsi con la burocrazia e la legislatura nazionale.
Una leggera speranza però dalla Agenda Centri Storici 2014 che, come nelle edizioni precedenti, ha cercato di delineare indirizzi e direttive sui quali i diversi attori interessati dovranno impegnarsi per l’anno a venire ponendosi in maniera critica ma costruttiva verso reali necessità e carenze che i centri urbani italiani stanno vivendo in questo periodo di crisi economica e culturale.
(C.R.)
Del.icio.us
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