Chi è convinto che la fantascienza sia un genere d’evasione, con battaglie mirabolanti tra alieni cattivi ed eroici umani, potrebbe ripartire da questo libro. Ad Atlantide piace generare dubbi, troppe certezze non portano da nessuna parte! Non è certo un caso che Ursula Le Guin sia da tempo annoverata tra i candidati al Premio Nobel, e sarebbe bello che un giorno vi arrivasse, anche per ufficializzare il genere!
La città delle illusioni non è certo un libro d’azione, un libro facile, le corde che l’autrice riesce a sollecitare nel lettore sono molteplici, grazie alla valida scrittura, alla capacità di costruire una trama convincente, e per i temi di fondo: romanzo di formazione, i temi dell’identità, del condizionamento della mente, della decadenza che segue un utilizzo improprio della tecnologia…
Città delle illusioni è il terzo romanzo di una sorta di saga, o meglio, di un insieme di romanzi che fanno parte de IL CICLO DELL’ECUMENE, che non è necessario leggere in ordine di pubblicazione.
L’impalcatura della storia sembrerebbe classica: sul pianeta Terra i suoi abitanti vivono separati in piccole comunità autarchiche, dopo il collasso della civiltà; terreno facile per una colonizzazione da parte di alieni interessati a sfruttare le risorse del pianeta. La trama sembrerebbe qualcosa di già noto, ma l’autrice ha tutto il talento necessario però per rendere unica la sua narrazione!
Ursula Le Guin, Città delle illusioni, Gargoyle Books
l progresso tecnologico dell’umanità non è andato di pari passo con quello della conoscenza. Questa penuria di saggezza ha reso gli uomini miseri nella loro vulnerabilità, facilmente in balìa di esseri superiori, come gli inquietanti Shing. La Terra appare una sconfinata e arida distesa attraversata da verdi foreste, dove gli umani sopravvivono in gruppi isolati. A infrangere la placida esistenza di una piccola comunità, arriva un forestiero dalla carnagione ambrata e dagli occhi felini e privi di iride, senza ricordi né identità. Un messaggero del nemico? Un mutaforma? Un vagabondo che giunge da molto lontano? Toccherà allo stesso sconosciuto trovare le risposte che lo riguardano, nel corso di un lungo viaggio alla ricerca della memoria perduta, che lo porterà fra popolazioni guerriere, fino alla città mitica di Es Toch, a ridosso del futuro…
Figlia del famoso antropologo Alfred Kroeber e della poetessa e romanziera Theodora Kroeber, Ursula K. Le Guin (Berkeley 1929) è uno dei rari esponenti della letteratura utopica moderna, senza dubbio tra i principali autori viventi di fantascienza. Vincitrice di cinque premi Hugo e sei premi Nebula, con La spiaggia più lontana (1973, ciclo di “Earthsea“) ha conquistato, inoltre, il National Book Award, il più prestigioso riconoscimento dell’editoria statunitense. La profondità e attualità dei suoi temi che spaziano dal femminismo al pacifismo, dal socialismo all’anarchismo hanno reso i suoi romanzi noti e apprezzati ben oltre i tradizionali confini del genere. Quasi tutte le sue opere sono diventate dei bestseller internazionali, tradotti in più di 16 lingue e sempre ripubblicati nel corso degli anni. Tra le sue opere ricordiamo La mano sinistra delle tenebre, Il mondo della foresta e I reietti dell’altro pianeta. Dal terzo e quarto libro della fortunata serie di “Earthsea” (1968-1972) è stato tratto, nel 2005, il film di animazione Il racconto di Terramare diretto da Gorō Miyazaki, figlio del Maestro Hayao Miyazaki.