A pochi giorni dalla chiusura della COP21 di Parigi, agli occhi del mondo balza una notizia proveniente dall’Uruguay: nel Paese sudamericano infatti le energie rinnovabili forniscono oltre il 94% dell’elettricità e più del 66% dell’energia totale. “Già alla fine del 2014, il mix energetico del paese era composto al 55 per cento da fonti rinnovabili, rispetto a una media globale di solo il 12 per cento”, ha spiegato Ramón Méndez, presidente della National Climate Change Response System.
Un risultato tanto più sorprendente se si pensa che è stato raggiunto senza sussidi governativi e senza costi al consumo maggiorati. La “green revolution” uruguagia inizia all’inizio del secolo, durante il primo mandato (2005-2010) dell’attuale presidente, Tabaré Vázquez. A dire il vero, il Paese ha sempre fatto affidamento sull’energia idroelettrica ma da circa 10 anni si sono moltiplicati gli investimenti su energia eolica, solare e biomassa.
“Quello che abbiamo imparato è che le energie rinnovabili non sono solo un business finanziario“, ha aggiunto Méndez. “Per tre anni non abbiamo importato una solo kilowattora. Eravamo abituati a essere dipendenti dalle importazioni di energia elettrica dall’Argentina, ma ora esportiamo a loro. La scorsa estate, gli abbiamo venduto un terzo della nostra produzione”.
[foto da renews.biz]