La Corte d’appello federale che ha sede a New Orleans, considerata una delle più conservatrici d’America, ha confermato la controversa misura approvata in Texas per limitare l’applicazione della legge sull’aborto. La misura può infatti portare alla chiusura di decine di ambulatori dove ora si pratica l’interruzione di gravidanza che non rispettano i nuovi rigidi parametri, tra i quali l’essere ad una distanza inferiore a 30 miglia (48 chilometri) da un ospedale, imposti.
(womenvotepa.org)
Stretta per limitare l’aborto in Texas. Se verrà applicata la legge nel Texas, l’enorme stato, il secondo più popoloso d’America, rimarranno meno di 10 centri dove si praticano le interruzioni di gravidanza. Quando la legge fu presentata nel 2013 dalla maggioranza repubblicana al Congresso, che sosteneva di voler attuare misure a tutela della salute delle donne, vi fu una grandissima mobilitazione dei democratici e delle donne texane nel tentativo di bloccarne l’approvazione.
I gruppi per la difesa delle donne ricorrono alla Corte Suprema. Ed ora i gruppi per la difesa delle donne, insieme ai responsabili delle cliniche che dovranno chiudere, hanno annunciato di voler presentare immediatamente ricorso alla Corte Suprema sostenendo che queste nuove misure impongono restrizioni non necessarie al diritto costituzionale delle donne texane di poter scegliere l’interruzione della gravidanza. Un diritto sancito dalla famosa sentenza del 1973, la Roe vs Wade, che ha legalizzato l’aborto negli Stati Uniti.
“A rischio la possibilità per interrompere la gravidanza per tutte le donne texane”. “Mai prima d’ora dalla Roe vs Wade una legge o una decisione di un tribunale ha avuto un effetto potenzialmente così devastante sulla salute riproduttiva delle donne” ha affermato Nancy Northup, presidente del Center for Reproductive Rights che è uno dei gruppi che hanno fatto ricorso contro la legge del Texas. ”Ancora una volta, le donne del Texas rischiano la quasi totale eliminazione della possibilità di interrompere la gravidanza in modo legale e sicuro e la negazione dei loro diritti costituzionali”, ha poi aggiunto.
La sentenza della corte d’appello dovrebbe entrare in vigore tra 22 giorni, ma ora l’obiettivo dei gruppi per la difesa dei diritti delle donne è ottenere prima una sospensione di emergenza da parte della Corte Suprema in attesa di una decisione, queste definitiva, da parte dei sommi giudici. (ADNKRONOS)