Magazine Africa

USA Regno Unito Francia Italia in Libia per bloccare l'espandersi del Daesh

Creato il 27 gennaio 2016 da Marianna06

RAID-AEREI

In un editoriale del New York Times di  ieri si spiega  come il Pentagono stia intensificando una raccolta di dati per avviare nelle prossime settimane una campagna militare USA contro i jihadisti in Libia con il sostegno di uomini e mezzi anche di  alleati quali la Gran Bretagna,  la Francia e l' Italia.

Le operazioni comprenderebbero sopratutto bombardamenti aerei e raid assegnati a corpi speciali americani.

Naturalmente tale annuncio ha destato e desta notevoli preoccupazioni negli ambienti politici e militari dei Paesi coinvolti,non potendosi prevedere "se", "come" e "quando"  potrebbe esserci un eventuale allargamento della conflittualità   sul terreno in Africa.

E senza contare le ripercussioni in termini di possibili attentati in Europa (Italia inclusa) e naturalmente negli stessi USA.

L'obiettivo dell'impegno militare USA sarebbe in effetti quello di creare una sorta di barriera tra gli uomini del Califfato e i loro simpatizzanti nel   Nord-Africa e nell'Africa Sub-sahariana.

Ma sarà esso realmente perseguibile ?

Intanto Fathi Ben Issa, consigliere dell'esecutivo di unità nazionale, ha riferito ufficialmente che il nuovo governo del Paese sarà presentato tra dieci giorni decisamente  snellito nel numero dei ministri come richiesto dal Parlamento di Tobruk, importante organo politico libico riconosciuto dalla comunità internazionale.

Secondo punto controverso ma  anch'esso ugualmente in cerca di risoluzione, perché si dia finalmente il via al governo di unità nazionale in una Libia fortemente destabilizzata e con una popolazione civile messa a dura prova, resta l'articolo 8 dell'accordo mediato dall'Onu in base al quale Fayez al -Sarraj, guida del Consiglio di presidenza, deve avere le funzioni di Comandante supremo dell'esercito.

Soluzione assolutamente non gradita specie alle diverse tribù presenti nel Paese, che vivono in un certo senso un complesso d'inferiorità rispetto ai tempi del regime di Gheddafi e che ritengono questa modalità un accentramento ulteriore del potere a tutto vantaggio di al-Sarraj, che sarebbe così l'uomo forte.

                         Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog