Il nuovo Lobo (alla vostra destra)
si libera del fantasma del suo predecessore?
Oggi negli USA ha fatto il suo debutto la nuova serie regolare dedicata a Lobo, controverso e scorrettissimo anti-eroe creato da Roger Slifer e Keith Giffen all'inizio degli anni '80 (ma consacrato al successo grazie soprattutto all'interpretazione grafica di Simon Bisley che lo ha reso uno dei personaggi cruciali del decennio successivo). Il protagonista di questa nuova serie, però, non sarà il classico bounty killer che i lettori di tutto il mondo hanno imparato ad amare nel corso degli anni, ma il suo corrispettivo del New 52. Una decisione non troppo gradita dai vecchi fan, che hanno letteralmente sommerso di critiche la scelta dei vertici della DC Comics, al punto che Cullen Bunn, lo scrittore della nuova serie, ha ritenuto opportuno tentare una mediazione.
"Ai fan più accaniti, tutto quello che posso dire è: "ho capito!". Questo non è il Lobo che vi è familiare. Non è il personaggio con il quale siete cresciuti e che amate. E, con tutta onestà, non vuole nemmeno provare a esserlo. Ci sono, e ci saranno più in là, dei riferimenti alla versione precedente del personaggio, ma per la gran parte questo è un personaggio completamente nuovo. Se questo vuol dire che non leggerete nemmeno il primo numero della serie, che allora sia così. Con tutta probabilità lo odiereste. Oppure potrebbe piacervi. Se decideste di leggerlo, e vi dovesse comunque rimanere quella sensazione di irritazione nei confronti del nuovo eroe, be' grazie per avergli dato una possibilità"
Il concetto è ormai abbastanza chiaro, il DC New 52 è un universo narrativo completamente differente da quello precedente (basti pensare a come sono cambiate le origini di Batman con il Zero Year) e forse non è il caso di lamentarsi troppo.
Lobo
Chi ha avuto ben più motivate ragioni per indignarsi sono le donne, al centro di una controversa serie di T-shirt incentrate sui personaggi della DC Comics, ma che, decisamente, non le vedono trattate in maniera paritaria.
Le due T-Shirts accusate di essere sessiste
Al centro della protesta c'è il ruolo della donna, subalterno a quello dell'uomo (di cui sembra avere necessariamente bisogno). Una polemica dalla quale la DC Comics, che ha concesso la licenza di realizzare le magliette, non poteva che tirarsene fuori. Ecco dunque la risposta della casa editrice alle lamentele dei fan: "La DC Comics è la casa di alcuni dei più grandi Super-Eroi e Super-Eroine del mondo. Tutti i nostri sostenitori sono incredibilmente importanti per noi, e abbiamo capito che i messaggi veicolati su alcune magliette sono offensivi. Siamo d'accordo. Attraverso i nostri personaggi e le nostre storie, la nostra casa editrice si è impegnata a conferire un trattamento egualitario ai ragazzi e alle ragazze, agli uomini e alle donne. Di conseguenza stiamo dando un'occhiata ai prodotti di cui abbiamo ceduto le licenze e ai loro processi di progettazione in modo da assicurarci che tutti i nostri prodotti rispecchino i nostri valori e la nostra filosofia".