E’ possibile usare i Social Media per distribuire informazioni finanziarie? La risposta è sicuramente sì, e l’uso di Twitter o LinkedIn in funzione delle “investor relations” sta cominciando a prendere piede in modo consistente. Uno studio ci dice che solo il 10% delle aziende “Fortune 100″ usa i social media per questo scopo. E in Italia? Vediamo insieme un esempio
I Social Media si distinguono per caratteristiche come dinamicità, quindi velocità nel distribuire informazioni, e anche per la caratteristica del “tempo reale”, quello che non accadeva prima, in buona sostanza. Il tema che affrontiamo oggi si lega molto al periodo di questi giorni, contraddistinto dalla fase in cui le aziende rendono pubbliche le informazioni finanziarie ai loro investitori e ai media. E allora abbiamo voluto dare uno sguardo al fenomeno cercando anche di segnalare qualche esempio nostrano.
Intanto diciamo subito che in ottica di utilizzo dei Social Media per la distribuzione di informazioni finanziarie e per le relazioni con gli investitori, anche la SEC, l’organo di controllo di Wall Street (l’equivalente della nostra Consob) nel 2013 ha aperto a questa tipologia di comunicazione, anche se molte aziende, scettiche sostanzialmente, non ne hanno approfittato. Uno studio del 2013 rivela che solo il 10% delle aziende inserite nella classifica “Fortune 100″ utilizza i social media per informare investitori e media, e in un altro studio condotto da CommPro, risulta che solo Google e General Electric hanno preso ad utilizzare i social media in questa ottica.
Twitter, ad esempio, ha aperto un account dedicato per comunicare i dati relativi alle proprie trimestrali, TwitterIR (@TwitterIR). Di recente lo abbiamo seguito per l’ultima trimestrale, quella del Q2 2014, e tutte le informazioni erano collegate ad un hashtag #twtrearnings, semplice quanto efficace, fruibili in tempo reale con materiali e dichiarazioni del CEO e di altri responsabili.
Un’altra ricerca, “Investor Relations 2013 BNY Mellon“, ha di fatto fornito un dato relativo alle aziende globali e ci dice che solo il 27% delle aziende quotate a livello mondiale usano i Social Media per relazionarsi coi propri investitori. La ricerca ha rilevato, con una certa sorpresa a dire il vero, che l’Europa Occidentale è la regione con il più alto utilizzo dei social media per le informazioni finanziarie. Il 45% delle aziende twitta le proprie informazioni finanziarie, in aumento rispetto al 2012, quando erano il 32%. Per una volta l’Europa è avanti agli Usa, di solito all’avanguardia specie per ciò che riguarda i social media.
Prima di passare a segnalarvi un caso “nostrano” di utilizzo dei Social Media nelle relazioni con gli investitori e nella comunicazione dei dati finanziari, è opportuno sottolineare che stiamo parlando di un tipo di attività non molto semplice da attuare. Quello che ha sicuramente contribuito a sdoganare questo tipo di utilizzo è stato certamente l’intervento, autorevole, della SEC andando nella direzione che ormai il 49% degli investitori cerca informazioni relative ai propri investimenti anche sui Social Media. Ma è opportuno che alla base di tutto ci sia una strategia mirata; serve un gioco di squadra per cui ognuno dei membri del team si effettivamente coinvolto in maniera attiva, in modo da poter offrire un contributo valido; bisogna focalizzarsi sui Social Media, andando quindi oltre le email e le telefonate, realizzando dei contenuti da distribuire mano a mano e che siano anche in grado di essere coinvolgenti; bisogna essere veloci, capaci di sintetizzare al meglio le informazioni, tenendo sempre presente lo scopo da raggiungere. Detto questo, ci sembra che l’esempio di Banca Ifis sia degno di segnalazione, da questo punto di vista.
Proprio ieri la banca veneta ha pubblicato i dati relativi ai primi sei mesi del 2014. Un appuntamento importante, senza dubbio, ma la banca ha voluto concentrare una buona parte delle proprie risorse, nell’ottico di comunicare e informare, utilizzando proprio i Social Media. E il risultato è stato efficace e anche coinvolgente. I canali utilizzati per questa campagna di comunicazione rivolta agli investitori e ai media finanziari sono stati Twitter, utilizzato in maniera attiva riportando i dati in tempo reale, poi Facebook, LinkedIn, Slideshare, attraverso il quale sono state condivise tutte le informazioni con i relativi grafici, YouTube, utilizzato per i video. L’hashtag usato era #Risultati1H2014 e anche #Results1H2014, per le comunicazioni in lingua inglese. Il tutto è stato preceduto da una campagna di comunicazione per la “conference call“:
#Results1H2014: Net Profit +13,7 50,1 million. #Risultati1H2014 pic.twitter.com/aSp0x2I4wi
— Banca IFIS (@BancaIFIS) 4 Agosto 2014
Book value per share € 7,52 (+1,21). #Results1H2014 #Risultati1H2014 pic.twitter.com/ggvPi3OCKV — Banca IFIS (@BancaIFIS) 4 Agosto 2014
#Results1H2014: +11,5% More than 4.000 financed SMEs. #Risultati1H2014 pic.twitter.com/5sYwNpXcYF
— Banca IFIS (@BancaIFIS) 4 Agosto 2014
Net Results from Financial Activities +15,5% 121,8 million. #Results1H2014 #Risultati1H2014 pic.twitter.com/lGyVHaHBOP — Banca IFIS (@BancaIFIS) 4 Agosto 2014
#Results1H2014: +13% employees in the first six months of 2014. #Risultati1H2014 pic.twitter.com/6dK7Pw51bL
— Banca IFIS (@BancaIFIS) 4 Agosto 2014
Una campagna ben studiata a livello di strategia che ha coinvolto diversi canali, segno del coinvolgimento del gruppo e ce lo conferma lo stesso Amministratore Delegato di Banca Ifis, Giovanni Bossi:
Abbiamo creato una presenza capillare nei social network per raggiungere, anche attraverso il web, non solo i nostri clienti – imprese, famiglie e risparmiatori – ma anche tutti quegli interlocutori online con i quali la banca conversa.
Sentiamo forte l’esigenza” – ci dice ancora Giovanni Bossi – “di raccontare con tutti i mezzi a disposizione il valore che riusciamo a produrre, sia in termini economici, sia di conoscenza e di supporto a persone e imprese. Twitter da questa prospettiva è uno strumento ottimale per la comunicazione dei risultati finanziari della Banca: da un lato mettiamo a disposizione gli strumenti concettuali minimi per capire il bilancio di una banca, dall’altro raccontiamo le nostre performance, il tutto all’insegna della trasparenza che ci guida in ogni azione. In questo modo riusciamo a condividere la nostra conoscenza e le nostre competenze di investor relation anche sui social, nella speranza che possano essere utili a più persone possibili, del settore e non.
Di fatto chiunque può chiederci qualsiasi cosa su come facciamo banca, pubblicamente, e noi siamo presenti a rispondere, in linea con la natura stessa delle piattaforme social.”
Una comunicazione sui Social Media, quella che persegue Banca Ifis, orientata alla trasparenza, vista come un valore attraverso il quale coinvolgere tutti gli utenti interessati alle attività della banca: utenti, clienti, addetti ai media, investitori.
Insomma, un buon esempio da segnalare anche in ottica di Social Media e Investor Relations.