Uscire dall'euro: Berlusconi, Grillo e un day-after tragico...

E poi arriva improvviso il tentativo del folle di ritornare in auge distruggendo l'Italia. Perché altro non si può dire: senza l'euro, l'Italia andrebbe allo sbando: schiava di quella folle economia politica che ci ha distrutto negli anni 80 (l'Italia da bere craxiana e il debito alle stelle) e figlia di questi vent'anni di anti-politica, in cui abbiamo eletto l'uomo solo che si è fatto i comodi propri, aumentando a dismisura il debito, tanto si può stampare moneta, secondo una logica auto-distruttiva dalle conseguenze letali.
Lo scriveva il Sole24ore 7 mesi fa, se si esce dall'euro la nostra economia crolla. Non solo la finanza, non solo la borsa, ma l'economia domestica e privata. Con due conseguenti necessità legislative, 1. "il congelamento dei conti correnti fino alla loro conversione nella lira o nella dracma, che avverrebbe ovviamente con un tasso di cambio deciso del tutto arbitrariamente dalle autorità.", ovviamente impossibile perché si dovrebbero bloccare le frontiere, ma le leggi lo impediscono; 2. "per poter operare la conversione dei salari e dei redditi nella nuova valuta, il Parlamento dovrebbe approvare delle leggi ad hoc, che alla luce della drammatica perdita di valore sarebbero quanto minimo impopolari." Sarebbe un vero e proprio terremoto, perché "i debiti delle famiglie dovrebbero essere immediatamente ridenominati nella nuova valuta in modo da evitare un'ondata di bancarotte istantanee delle famiglie, che vedrebbero il loro debito invariato ma i loro redditi ridotti al minimo per il ridottissimo valore delle nuove banconote." E, al di là dei problemi delle banche, di cui, però, non possiamo permetterci di dire che non ce ne freghi nulla, ci sarebbero problemi commerciali che, in epoca di crisi, non potremmo appianare: "Come se tutto ciò non bastasse, si aggiunge il caos del commercio e della vita di tutti i giorni: i negozi dovrebbero cambiare tutti i registratori di cassa, i computer andrebbero riprogrammati e persino le macchinette distributrici di bevande, tabacchi e altri generi sarebbero ritirate dal mercato per essere poi sostituite per accettare la nuova valuta.
Se pensare di uscire dall'euro è insomma un errore, farlo sarebbe una tragedia."
La follia berlusconiana ritorna, con un colpo di coda spaventoso. Tale, perché ripropone come soluzione la causa del nostro malessere. Ci nasconde la medicina, criticandola, sussurrandoci nell'orecchio che la vera medicina è quel male che ci sta massacrando. E a noi piace farci male. Ci ha convinti per anni, ci riconvincerà.
Anche A. Giannuli ci mette in guardia dal berlusconismo, senza per questo esaltare la moneta unica. Ci sono delle cose che si possono migliorare, senza doverne uscire, che sarebbe il suicidio dell'ammalato. Chissà se qualche gruppo politico sa prendere questo toro per le corna e sa proporre un'altra soluzione all'uscita berlusconiana e grillina.