“La Rai non serve a far cassa, il servizio pubblico non serve a ripianare i buchi di bilancio. E’ inaccettabile che si torni a parlare di Rai solo in un’ottica di spending review”. Lo dice l’esecutivo Usigrai a proposito delle ipotesi circa una privatizzazione, anche parziale, dell’azienda di viale Mazzini. L’Usigrai lamenta che “intanto nulla si fa sulle riforme realmente necessarie, a partire dall’abbattimento dell’evasione del canone che – da solo – vale oltre 550 milioni di euro e ci costringe a una spending review quotidiana”.
Nel sottolineare che “il sindacato, con responsabilità, ha già contribuito a scelte difficili per contenere la spesa”, l’esecutivo Usigrai parla di necessità di un “cambio di passo”. Ci si interroga su “come si pensa di far sopravvivere e rilanciare il servizio pubblico senza dare una concreta prospettiva sul rinnovo della concessione del 2016 e anzi tenendo la Rai sotto la costante minaccia di privatizzazione. E ora, in particolare, inserendola nel “'programma di lavoro' del commissario staordinario per la revisione della spesa nel capitolo delle società da sottoporre a ‘affidamento, razionalizzazione, vincolo di bilancio, dismissione e riduzione di numero’”.
Per l'Usigrai “il quadro diventa ancora più preoccupante alla luce dei numerosi emendamenti (al momenti superati) alla Legge di stabilità che miravano a togliere risorse alla Rai”. Secondo l’Usigrai “non è più tempo di tattiche: il governo e le forze politiche dicano i loro programmi reali sulla Rai e sul servizio pubblico 2016″.
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Usigrai: “Inaccettabile parlare della Rai solo in ottica di spending review” (Agi)
Creato il 26 novembre 2013 da Nicoladki @NicolaRaianoI suoi ultimi articoli
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