Usseglio, le Masche e la casetta di Angelo e Marisa

Creato il 24 giugno 2013 da Dede Leoncedis

Il  termine  Masche è diffuso un po'  in tutto il Piemonte.  L'etimologia oscura potrebbe  derivare dal longobardo e riferirsi alle anime dei morti, oppure all'occitano, e in questo caso avrebbe a che fare con il praticare incantesimi. Sono personaggi molto presenti nella cultura popolare piemontese: non   streghe, le Masche sono donne apparentemente normali,  che però  di madre in figlia si tramandano poteri sovrannaturali. Agiscono soltanto di notte e non mi è mai stato  chiaro se questo succeda perchè i poteri di cui sono dotate siano  a  mezzo servizio, efficaci soltanto di notte, oppure se le Masche per non correre rischi  non vogliano appalesarsi ai loro compaesani. 
Resta il fatto che di giorno sgobbano come muli né più e né meno  come tutte le altre montanare, ma di notte volano e possono addirittura far uscire l'anima dal corpo. Sarebbero anche  immortali, ma visto che il pacchetto-poteri non comprende il dono dell'eterna giovinezza,   invecchiano e si ammalano, e così  ad un certo punto decidono di averne abbastanza,  trasmettono il dono ad un'altra creatura vivente (il più delle volte è  una giovane della famiglia, ma può succedere che sia anche  un animale o un vegetale) e finalmente possono morire in santa pace.  

Le Masche sono dispettose e capricciose ma non sono  malvagie, e non è raro che  dimostrino di avere  buon cuore correndo in aiuto di chi è in pericolo. Sicuramente non hanno frequentazioni demoniache, vanno in chiesa e ricevono i sacramenti.  
A Usseglio, 

piccolissimo paese della Val di Lanzo con meno di duecentocinquanta abitanti, c'è una roccia su cui  un tempo le Masche si ritrovavano prima di andare per pollai a rubare  galline e  tacchini. Dopo la razzia rientravano in paese e  sulla sommità della Rocca del Cortevizio  appiccavano il fuoco, spiumavano le galline, le arrostivano  e se le sbafavano allegramente.  Quando però  il  campanile incominciava a battere la mezzanotte,  mollavano la cena e iniziavano a ballare  sui tetti saltando da una casa all'altra al suono di una musica che solo loro potevano udire.  A Usseglio entravano nelle case passando dai camini, nascondevano gli attrezzi da lavoro, facevano dispetti e deviavano addirittura  l'acqua dei torrenti e dei ruscelli 

Se qualcuno le faceva  arrabbiare potevano anche arrivare a  prosciugare  le fontane. 


Nessuno sapeva come difendersi finché un giorno un pastore trovò la soluzione:  una grossa    pietra   sul camino, pesante abbastanza da impedire alla Masche di rimuoverla, per impedir loro di entrare a far danni.
 
A giudicare da quante pietre si vedono ancora sui camini c'è da pensare che l'espediente sia stato efficace, e infatti  mi dicono che è da un pezzo che di Masche ad Usseglio non se ne vedono più.



Noi in realtà  ad Usseglio non siamo andati per  cercar  Masche,  ma per vedere finalmente la casetta dei nostri amici Angelo e Marisa.  Una casa minuscola come una roulotte, ma così carina e accogliente che sarebbe un delitto  non farla vedere anche a voi













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