Qui c’è in gioco il bilancio del Comune, che di questi tempi può anche appassionare e coinvolgere, viste le asprezze della legge di stabilità, che ieri ha messo in allarme l’Anci come non mai. Le Regioni la pagano cara, chissà la sanità come sarà ridotta, alcuni si ritroveranno la busta paga detassata, ma come reggerà il povero municipio con i milioni in cassaforte che non può nemmeno usare? Deve vedersela con tre milioni l’anno di acqua, luce e gas. Chi perde e chi guadagna, ovvero Lgh: ma non può Lgh avere un po’ di pietà di fronte ai sudori freddi degli amministratori comunali? Le analisi vanno comunque completate.
Il portale del turismo: bello e discusso
Non si sta facendo la guerra: si stanno misurando i costi nella speranza di fare una spending review che funzioni. Ormai a Palazzo comunale si cerca inevitabilmente di rintuzzare tutte le spese, si vanno ad ri-analizzare costi che per la verità da anni vengono tenuti d’occhio. E tutti gli anni sembrano troppo alti, perché ormai gli enti locali soffrono da circa un decennio di tagli continui, periodici, vittime predestinate dall’amministrazione statale. “Si può far meglio” è un ritornello inevitabile. Di fronte ai 79mila euro l’anno di per il telefono (è un primo dato, da una ricognizione che l’amministrazione sta svolgendo) un pensiero viene: Aem.com non può dare una mano? 79mila euro l’anno…
Somma che procura qualche lieve fastidio nelle più impenetrabili stanze del municipio e negli ambienti del centrodestra. Quanto ci costa il telefono del Comune, al quale rivolgiamo le nostre ansie e preoccupazioni, richieste d’aiuto, d’informazioni, ma che viene usato anche a carico del Comune, per telefonate, tra colleghi, o per chiamare gli amministratori, o tra dirigenti e dipendenti? Possibile che non si possa far meglio? Così ci si interroga. Probabilmente ci sarà un confronto con l’Aem e Lgh su queste spese.
Si può ricordare che nella precedente amministrazione Guido Borsella aveva sollevato alcuni problemi, con un’interrogazione, circa certe spese, certe bollette che parevano troppo pesanti.
E dieci anni fa già il centrosinistra di Paolo Bodini limava qua e là. Ad esempio si fece la manutenzione delle caldaie: quelle troppo vecchie consumavano eccessivamente, e si risparmiò non poco. L’allora vicesindaco Caon vigilava. Sono i problemi di tutte le amministrazioni. Poi quando un Comune è proprietario di un’ex municipalizzata qualche intoppo fra il dare e l’avere tra il Comune e la sua società può capitare. In provincia i casi non mancano.
Resta poi il simpaticissimo portale del turismo. Ah, che gioia quando si apre (è un portale, quindi si apre) e spunta la musica degli archi, che per accortezza del gestore dura solo pochi secondi. Un segno di garbo: l’utente prosegue ad ascoltare solo cliccando dove ben sa l’abile navigatore e in questo caso turista. Il guaio è che http://turismo.comune.cremona.it/ costa 36mila euro in tre anni. Non male. Un bel sito, un bell’ipertesto che intreccia molte pagine e tante informazioni ma 36mila euro sono proprio 36 euro.
E così riprende il ritornello: “Ma non potrebbe Aemcom essere un po’ più tenera?”. Mah! Pare che il prezzo di mercato sia 1.200 euro l’anno. Per che tipo di sito però? Aemcom poi, trattandosi di un portale che deve invogliare a visitare la città partendo, chissà mai, da Los Angeles in un viaggio per l’Europa di città in città, ha fatto del proprio meglio. E allora? Si tratterà.
Dunque: centralino del Comune 79mila euro, con un prezzo di mercato che taluno, l’Arpagone di turno (il protagonista dell’Avaro di Molière) indica in 5mila euro. Avrà ragione questo Arpagone? Si sta verificando, appunto. Ma ci sono anche le telefonate che partono dal teatro Ponchielli: 1.500 euro al mese. E potrebbero essere molto meno costose, si dice, poiché le razionalizzazioni partono sempre con un “si dice” e si concludono con i dati veri.
Colpisce la spesa telefonica a carico di Cremona Solidale: duemila euro al mese. Da parte del Comune, i più accaniti tagliatori di bollette restano di sasso: non faranno telefonate anche gli anziani ospiti? Come mai duemila euro? Ci si aspetterebbero 350 euro.
Conti empirici di una notte di mezzo autunno, anche questi. Però è tempo di fare i conti e qualcosa, molti se lo sentono perché è inevitabile – l’effetto Monti arriva alla velocità della luce – dovrà cambiare, è il destino. Telefonare dal Comune non darà più l’effetto di una volta. Chissà che musica d’attesa metteranno. Il dies irae?
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