Ho trovato su repubblica una notizia interessante su dei casalinghi per la casa ricavati da una sostanza che si chiama plasmix (credo) che normalmente viene incenerita. Mi è sembrata una notizia interessante anche perchè mi sembra di capire che sia una cosa piuttosto innovativa! Tra l’altro la confezione dei prodotti è veramente bella. I prezzi non sono stati neanche maggiorati. Un oggetto di uso comune che aiuta l’ambiente e che compri volentieri.
“Meno rifiuti più vita” è la filosofia alla base della nuova linea di casalinghi in plastica proposta dall’azienda con il marchio Utilgreen.
Minor emissione di Co2 e diossine, minor consumo di petrolio e la certezza che la raccolta differenziata dà risultati concreti sono i vantaggi legati al materiale impiegato per costruire gli accessori “Less waste more life”: una plastica riciclata particolare, diversa da quelle presenti sul mercato dei casalinghi perché realizzata con gli scarti meno nobili dei rifiuti urbani.
Ed è proprio grazie a questi scarti ultimi che si dà vita a nuovi oggetti, di alto valore ambientale.
Parlare di plastica riciclata è in effetti un luogo comune per indicare materiali diversi.
Quella ottenuta con gli scarti di lavorazione della stessa plastica è utilizzata da anni a livello industriale. Quella che invece proviene dai rifiuti urbani viene selezionata e avviata al riciclo per essere impiegata in usi differenti: dopo essere stata trattata negli impianti di riciclaggio, viene trasformata in scaglie e granuli e acquistata dalle industrie che la usano come materia prima per creare nuove tipologie di prodotti.
La prima scelta della plastica selezionata post-consumo è il Pet (quella, ad esempio, delle bottiglie, flaconi per shampoo ecc.), con cui si fanno contenitori e tessuti (come il pile e il poliestere), ma anche il polietilene ad alta densità (quello dei flaconi per detersivi o dei vasetti di yogurt), il Pvc (vinile) e altri polimeri tornano in circolazione sotto nuova forma.
Ciò che resta dopo l’ultima scelta è invece “rifiuto” nel senso letterale del termine e fino ad ora era quasi esclusivamente destinato a finire in discarica o ad essere incenerito.
La linea “Less waste more life” recupera invece proprio quei rifiuti e libera un pezzetto d’ambiente.