Nielsen ha rilasciato pochi giorni fa l’aggiornamento su ruolo ed influenza dei social media.
Mentre «State of the Media: The Social Media Report» è focalizzato sulla realtà statunitense, allo stesso tempo vengono pubblicati i risultati di una ricerca centrata sulla realtà europea che dunque ci riguardano più da vicino.
«Social Media Around the World 2011» ha raccolto online le opinioni ed il vissuto di oltre 9mila persone in 35 diverse nazioni. In particolare sono 29 i Paesi europei analizzati ed il report dei risultati fornisce una spaccatura di dettaglio in 4 macroaree sulle opinioni espresse dalla popolazione europea.
Il rapporto conclusivo presenta un importante raccolta di dati e informazioni su adozione ed utilizzo dei social media, l’interazione delle persone con le imprese su social network ed il valore del personale interno nella costruzione dell’immagine di marca.
Il 73% degli internauti europei, per un totale di 347 milioni di persone, utilizza almeno un social network. Il più diffuso è Facebook che ha una penetrazione media del 62%, segue Twitter con il 16% e Linkedin con l’11%. Fortissima presenza ed utilizzo di Vkontakte in tutta l’Europa dell’est.
In termini di intenzioni dichiarate dalle persone emerge una concentrazione sui principali social network, Facebook in primis ancora una volta, che lascerebbe poco spazio a quelli minori. Linkedin & Twitter sono i due canali per i quali il campione analizzato dichiara una maggior propensione ad aderire nel futuro prossimo. Significativa la distanza tra conoscenza ed utilizzo attualmente per quanto riguarda Twitter, rispettivamente 80% e 16%. La maggior sovrapposizione tra i diversi social network è tra Facebook e Twitter che evidentemente assolvono a funzioni diverse tra loro.
La principale motivazione di connessione tra le persone risiede nella relazione peronale diretta, amicale o lavorativa, off line.
Circa il 50% delle persone che hanno un profilo su un social network segue account, profili di imprese. Mediamente il valore più elevato si registra nel Sud Europa [Italia compresa] con 17,3 brand seguiti. Media ed entertainment il settore aziendale più seguito in assoluto. Le motivazioni primarie risiedono nella conoscenza diretta, nell’utilizza, della marca/prodotto, e nella raccomandazione/invito diretto da parte di un proprio contatto.
All’ultimo posto il ruolo di advertsing in tal senso a conferma di come in questo contesto, e probabilmente in generale, assuma sempre maggior rilevanza la conversazione, la relazione. Politiche, strategie di inbound sono decisamente da preferirsi dunque a quelle di outbound. Le persone voglio entrare nella “stanza dei bottoni” delle aziende, essere coinvolte in termini di conversazione e co-creazione.
Le esperienze dirette off line sono il principale driver delle conversazioni on line. L’impatto maggiore è ottenuto dalla conversazione con i propri contatti.
Sottovalutato e sottoutilizzato il potenziale di “brand ambassador” da parte del personale interno aziendale che in circa 2 casi su 3 si dichiara orgoglioso dell’impresa per la quale lavora ma solo nel 19% dei casi ne parla sui social media. Una social media policy chiara e, invece dell’inibizione, un incoraggiamento all’utilizzo dei social media in azienda sarebbe assolutamente proficuo, anche sotto questo profilo.
Ora che le informazioni, grazie anche ai dati della ricerca, sono disponibili si tratta di compiere il sottile ma non trascurabile passaggio dal conoscere al fare le cose giuste.