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Vacanza al mare in Sri Lanka

Creato il 21 giugno 2011 da Claudsinthesky

Un articolo carino sulla costa della Provincia Meridionale dello Sri Lanka apparso nello speciale “Viaggi” del numero di aprile 2011 di What’s On Abu Dhabi.

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Poltrire, surfare, passeggiare e mangiare: le coste meridionali dello Sri Lanka offrono al nostro Critico, James Brennan, un’idilliaca pausa dalla città.

Vacanza al mare in Sri Lanka
La spiaggia di Unawatuna (da Google Images)

Sono nella classica posizione da vacanza al mare: piedi in su, puntati verso il mare; testa in giù, a scrutare il cielo azzurro polvere attraverso le fronde delle palme che stormiscono dolcemente. La mia mano destra gioca oziosamente con sabbia che pare zucchero semolato, mentre la sinistra sembra essersi fusa con gli atomi, fluttuante da qualche parte nello spazio e nel tempo. Le onde si infrangono contro rocce megalitiche che emergono dall’acqua come preistoriche balene spiaggiate. Il ritmico sciabordio della corrente mi ha rasserenato in uno stato di beatitudine inebetita. Il fatto è: io odio le vacanze al mare.

In circostanze normali, il semplice accenno a una vacanza al mare mi vedrebbe afferrare gli orari della Ferrovia Trans-Siberiana o una carta della foresta tropicale della Papua occidentale. Il torpore risucchia-cervello dello stare sdraiato su un tratto di roccia polverizzata, stringendo un romanzo di John Grisham e aspettando che il sole mi trasformi in un lightstick umano, di solito non mi attira. E poi c’è lo Sri Lanka.

La prima volta che ho visitato l’isola a forma di lacrima a sud-est dell’India è stato nel 2006. Erano passati quasi due anni da quando lo tsunami di Santo Stefano aveva reclamato migliaia di vite e devastato intere comunità lungo le coste orientali e meridionali. Il Paese era ancora in preda a una lunga e violenta guerra civile, eppure trovai subito toccante lo spirito indomito e la cordialità della gente; ma ad infrangere definitivamente i miei pregiudizi fu la bellezza naturale ancora grezza delle zone costiere del sud intorno a Galle e Unawatuna.

Ora la guerra civile è finita e io sono di ritorno in Sri Lanka, a godermi di nuovo le spiagge. Sto oziando a Dalawella, una tranquilla distesa di pensioncine e mini-resort appena a sud di Unawatuna, lungo la strada costiera Galle – Matara. La spiaggia qui è quanto di più sereno e idilliaco le leggi della natura possano permettere. Tutto lo stress del viaggio (dalle seccature in aeroporto alle quattro ore in auto da Colombo di notte) si scrosta via ad ogni maestosa ondata di acqua marina. Sapevate che ogni anno le noci di cocco che cadono uccidono più persone degli attacchi degli squali? Bene, questo è tutto ciò di cui devo preoccuparmi adesso. Do un’occhiata alle alte palme sopra la mia testa: nessuna noce di cocco. Come non detto.

La bellezza di questa vacanza al mare, più della maggior parte delle altre, è che si può facilmente trovare un andamento che si addica al proprio umore. Quando il massimo che potete prendervi il disturbo di fare è traspirare e allungare la mano per prendere delle bevande ghiacciate, Dalawella è perfetta. Potete semplicemente stare distesi, godendovi la gentile brezza marina mentre minuscoli paguri corrono sulle rocce e i pescatori gettano le loro lenze da pali conficcati nel fondale marino. Siedono pazientemente per ore su assi di legno incrociate rialzate di pochi metri rispetto al mare, immobili per non disturbare i pesci. Il sole cala con aria sonnolenta, come un vecchio che va a dormire.

Quando avete voglia di aumentare il ritmo da tanta pigrissima inerzia a qualcosa di un po’ più stimolante, c’è Unawatuna. Leggermente più sviluppata di Dalawella, e ad appena qualche minuto di tuk-tuk, le spiagge di Unawatuna sono più affollate, ma non meno belle. Sparpagliata intorno a una rete di quiete viuzze in posizione arretrata rispetto alla strada principale c’è una discreta gamma di sistemazioni, dai b&b economici ai resort all-inclusive. Ci sono caffé, bar e ristoranti sulla spiaggia tra i quali volteggiare dopo il tramonto e, sebbene l’atmosfera sia sufficientemente sonnacchiosa, ci sono molte occasioni di socializzare con i locali e con gli altri viaggiatori pigri.

La cosa più stressante che possiate fare qui è contrattare sul prezzo con un autista di tuk-tuk. Un viaggio andata-ritorno lungo la strada costiera, oltre Dalawella verso Koggala e Ahangama, non dovrebbe costare più di 500 rupie. E c’è un buon motivo per fare questo breve tragitto: le spiagge di sabbia bianca diventano ancora più pittoresche lungo la via. Il lago di Koggala è un rifugio per la fauna selvatica e attrae un arcobaleno di uccelli esotici, mentre il vicino Ananda Spice Garden fornisce un’opportunità per fare scorta di olio di citronella per respingere gli inevitabili squadroni di zanzare.

Se volete realmente far pompare il sangue, Ahangama sta al surfista come Dalawella sta al fannullone da spiaggia. Qui ci sono molte poche attrazioni oltre alle onde galoppanti, quindi non è quasi mai affollato e potete cavalcare i frangenti fino a quando non esaurite la cera da surf.  Se non le avete già notate in acqua mentre cercavano di schivare la vostra tavola, potete visitare il vicino Sea Turtle Farm & Hatchery dove i cuccioli di tartaruga vengono nutriti e liberati in mare in tutta sicurezza.

Dopo un po’ di giorni a bighellonare in giro per le spiagge di Dalawella e Unawatuna, mi dirigo verso la città di Galle, poche miglia a sud lungo la costa. Mentre l’autista del mio tuk-tuk si infila attraverso un incastro di autobus ruggenti e camion sbuffanti, sento il mio battito cardiaco riadattarsi al ritmo della vita cittadina. La città nuova di Galle è una sinfonia stockhauseniana di clacson, motori e rumore urbano: è la stridente sala macchine della regione, vibrante di vita, ma difficilmente il punto più suggestivo della costa. La città vecchia di Galle, però, è una prospettiva ben più invitante.

Il Forte di Galle fu completato dai colonizzatori olandesi nel tardo XVII sec. e ora è un Sito Patrimonio dell’Umanità Unesco. I robusti bastioni, che disegnano una penisola che domina il vecchio porto, rimasero fermamente in piedi contro lo tsunami del 2004, mentre la maggior parte della città fuori le mura veniva distrutta; di conseguenza, l’opera di restauro di molti dei vecchi caseggiati e degli edifici amministrativi olandesi all’interno del forte è andata avanti senza ostacoli e alcuni sono ritornati al loro precedente fasto.

Il Galle Fort Hotel era la villa di un mercante di gemme che è stata salvata dalla rovina da due imprenditori australiani e trasformata in uno dei migliori boutique hotel in stile coloniale dell’Asia. La parte esterna fedelmente restaurata è certamente degna del forte coloniale sul mare meglio conservato dell’intero continente, ma è lo splendore di legno scuro degli interni che evoca una sensazione di età dell’oro dei viaggi, dove si possono sorseggiare aperitivi in terrazza mentre il giorno si conclude nel ronzio dei ventilatori a soffitto. Ne faccio la mia base.

Il mattino seguente passeggio lentamente per la comoda strada del forte, ammirando qua e là i restauri eccellenti dal punto di vista storico, ma anche le vecchie facciate fatiscenti che non sono state toccate per secoli. Il forte che visitai nel 2006 era un luogo mortalmente calmo, tetro e poco accogliente, con un ristretto numero di turisti. Ora è una comunità funzionante, fiorente e colorata, con negozi, musei, scuole e luoghi di culto. Camminando oltre i muri scrostati della vecchia stazione di polizia, sbircio attraverso la porta della locale buoncostume. Nell’ufficio deserto, ritagli di giornale sbiaditi su vecchi casi risolti sono affissi alle pareti, mentre su una scrivania spartana aspetta una vecchia macchina da scrivere Adler. È come un reperto in un museo, ma d’altronde lo sono anche la maggior parte delle cose nel Forte di Galle.

Seguo un sentiero che costeggia le antiche mura fino a dove un faro art deco degli Anni Trenta si erge sul Point Utrecht Bastion. Da lì continuo lungo Hospital Street per il National Maritime Archaeology Museum, che è stato recentemente riaperto in seguito a una generosa donazione da parte del governo olandese. Da timoni a vecchie bussole, il museo presenta una gran quantità di reperti recuperati dalle molte navi naufragate che circondano il promontorio di Galle.

Come i miei preconcetti sulle vacanze al mare, si sono infrante sugli scogli della splendida punta sud-occidentale dello Sri Lanka.

 

DA SAPERE

DOVE ALLOGGIARE:

  • DALAWELLA → Sri Gemunu

Per la fase più pigra della vostra vacanza, la semplicità rilassata di questo hotel in stile coloniale affacciato sulla spiaggia sarà perfetta. Le stanze con l’aria condizionata sono eccellenti, ma le camere sul mare dotate solo di ventilatore sono altrettanto buone, specialmente quando si aprono le persiane lasciando che la brezza e le onde che si infrangono vi cullino nel sonno. (www.sri-lanka-resort.com)

  • UNAWATUNA → Unawatuna Beach Resort

Con la sua piscina per famiglie, i campi da tennis e la vivace zona bar, questo è il posto dove venire se volete interagire con altri esseri umani. Un pacchetto tutto compreso significa che non c’è bisogno di uscire dal complesso, ma fuori ci sono tuk-tuk disponibili per quando alla fine sopraggiunge la sensazione d’ingabbiamento. (www.unawatunabeachresort.com)

  • GALLE → Galle Fort Hotel

La villa olandese ristrutturata di Karl Steinberg e Christopher Ong è un capolavoro di restauro coloniale. Un modello per qualsiasi aspirante albergatore che stia pensando di trasformare una proprietà malridotta in qualcosa di veramente magico, questo boutique hotel è del tutto azzeccato, dalle maestose sale dei ricevimenti alla serena piscina. (www.galleforthotel.com)

 

DOVE MANGIARE:

Galle Fort Hotel

Di nuovo. L’ambientazione, con vista sulla piscina del cortile illuminata da luci soffuse, è perfetta e il cibo altrettanto buono. Il menu cambia ogni giorno, ma potete essere sicuri di trovare cibo fusion casalingo con tocchi srilankesi superbamente preparato, dalle friabili crocchette di granchio ai sorbetti di frutta ghiacciata.

 

COME ARRIVARE:

Tutte le principali compagnie aeree volano a Colombo, con voli diretti dall’Italia operati da Sri Lankan Airlines (Milano e Roma) e Meridiana (solo Milano).

I trasferimenti in taxi possono essere organizzati attraverso gli hotel o si può negoziare con gli autisti all’aeroporto.

 

VALUTA:

1 euro = 156,976 rupie dello Sri Lanka



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