Questo post è per tutti coloro che si rifiutano di vedere il film di Natale, ma si chiedono: come fa a essere sempre in vetta alla classifica?! Cosa avrà di speciale?
Anche quest'anno, De Sica e company hanno ottenuto dei buoni incassi e un secondo posto solo perché bloccati dal super sponsorizzato film americano "Star Wars: Il Risveglio delle Forza".
Dal primo "Vacanze di Natale" del 1983 a oggi, la formula è rimasta la stessa. L'obbiettivo è mostrare il peggio degli italiani in vacanza. Cambia la meta, stavolta sono "Vacanze ai Caraibi", ma gli interessi primari dei nostri vacanzieri sono sempre sesso e soldi.
Abbiamo Fausto (Luca Argentero) felicemente sposato con una ragazza carina, precisina e colta come lui.
Anche Clara (Ilaria Spada) è felicemente sposata con un ragazzo fisicato, divertente e coatto come lei.
Ma per la solita vecchia regola degli opposti che si attraggono, quando Fausto e Clara si incontreranno non riusciranno più a smetterla di accoppiarsi in tutti i luoghi e in tutti i laghi.
Una critica all'attualità arriva con il personaggio del Super tecnologico (Dario Bandiera) che fa qualsiasi cosa con lo smartphone. Per una fatalità si ritrova su un'isola deserta. La prende bene, finché ha il suo smartphone funzionante e a portata di mano, ma poi...
Infine, l'episodio principale vede protagonista il nostro Christian De Sica nei panni del solito riccone volgare, disposto a tutto pur di mantenere il suo status.
I suoi soldi e quelli di sua moglie (Angela Finocchiaro) sono spariti nel nulla a causa di un pessimo investimento. La sua unica speranza è sua figlia. Incoraggia la ragazza a farsi mettere incinta per incastrare il nuovo fidanzato. Il fidanzato (Massimo Ghini) è molto più vecchio della ragazza, ma anche molto ricco, almeno questo è quello che ha fatto credere.
Quando il fidanzato e il padre della ragazza vengono rapiti da una banda criminale, per salvarsi confessano di essere poveri e i loro reciproci imbrogli l'uno ai danni dell'altro.
La verità e la rocambolesca fuga dai rapitori li aiuterà a diventare amici.
La sceneggiatura prevede doppi sensi a non finire e peti a volontà per Ghini e De Sica.
Evidentemente non è un film basato su grandi contenuti, non è per questo che piace.
In realtà, non deve nemmeno piacere. Per molti ormai rientra nella tradizione del Natale, punto e basta.
Siamo strani. Se gli americani, o chiunque altro sulla faccia del pianeta, girano un film di Natale, lo farciscono di magia, tenerezza, famiglia, amore, felicità...
Per noi, cristiani più o meno praticanti, il film di Natale è volgarità e tradimenti.
Dopo cenoni e sante messe, ci si tuffa nel profano più totale.
Forse la verità è proprio questa. Chi cerca un film così lo fa per controbilanciare tutto il buonismo che gli è toccato sorbire durante le feste. L'italiano medio davvero bravo e buono non riesce a stare, però poi non dovrebbe nemmeno lamentarsi per la pessima reputazione da furbastro e casinista che lo perseguita.
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