Secondo giornoTensione
Sono riuscita ad addormentarmi, l’ultima volta che ho guardato l’orologio erano le due, mi sento bene questa mattina. Andando in cucina per fare colazione ho no-tato che c’erano già alcuni che discutevano su cosa fare questa mattina e così anche io ho preso parte alla discussione e abbiamo deciso di andare per negozi per cercare l’occorrente per fare la festa di compleanno sia per Marco che Sabrina, e in tanto prendere i regali di tutta la com-pagnia. Siamo tornati nel negozietto di ieri per prendere il regali di Sabrina, e mentre uscivamo dal negozio ho visto che stava arrivando Sabrina dall’altra parte, con la coda dell’occhio l’ ho seguita e ho visto che è entrata anche lei in quel negozio, sospettavo anche il motivo, in fondo che male c’è, ognuno fa quello che gli pare!La mattina è passata molto velocemente, tra una compera e l’altra e molte chiacchiere, e così anche la sera è passata così veloce che quasi non ce ne siamo accorti.Quando siamo tornati a casa, ho notato che c’era tensione, come se fosse accaduto qualcosa di spiacevole; Fede non sapeva niente e Sabrina era muta, per sciogliere un po’ quella tensione mi sono fatta coraggio e ho fatto la mia proposta sperando di sgelare quell’atmosfera irreale:”Allora ragazzi cosa vogliamo fare? Pizzeria, ristorante…?” Alcuni non hanno proferito parola, tipo Marco e Sabrina, qui gatta ci cova; ho pensato, gli altri pur di non restare in casa hanno accettato la mia proposta, tutto sommato è stata una bella serata, poco rilassante perché comunque la tensione ancora si avvertiva anche se io e pochi altri non capivano anzi non sapevamo cosa era successo, difatti non sono mancate battutine, scherzi e soprattutto sfrecciatine tra Marco e Sabrina. Alla fine, verso le undici, alcuni sono an-dati a fare una passeggiata altri sono tornati a casa per passare le qualche ora in balcone a guardare le stelle e fare i romantici, io ho iniziato a disfare la valigia, mentre stavo per appoggiarmi sul letto dopo aver fatto una doccia rilassante, ho sentito bussare alla porta, TOC, TOC…:«Chi è? » ho domandato:«Sono Marco, posso entrare? » il mio cuore era impazzito, Marco che mi cerca, ero in fibrillazione, forse voleva confidarsi con me, frenando le mie emozioni ho esclamato:Entra…! » Ed è entrato con un mega sorriso stampato sulla faccia, mi ha chiesto:«Hai dei cerotti, Federica si è tagliata!» Ah, ti pareva che era venuto per me… che tristezza, dapprima il cuore andava a mille, e nel giro di pochi secondi non lo percepivo più, con voce sommessa gli ho risposto:«Ma certo! Ti serve dell’altro, non so disinfettante, cotone, qualche pomata, sono una farmacia ambulante!» Intanto che lo dicevo mi sono accorta che dimostravo disappunto, penso che se ne sia accorto, perché poi mi ha risposto seccato:«No! mi basta un cerotto, non mettertici anche tu, quest’oggi è stato uno schifo, voi ragazze siete proprio delle rompi balle, se non vuoi darmi il cerotto dillo, ma non scassare! » Che figura! Gli ho dato i cerotti e quando è uscito mi sono buttata sul letto, e tanto per completare il mio dolore interiore ho urtato violentemente la mano sul bandone del letto, avrei urlato ma mi sono limitata ad imprecare con la faccia soffocata sotto il cuscino mandando a quel paese tutti gli uomini esistenti sulla faccia della terra. Quando sembrava tutto ormai calmo e il dolore era alleviato ho sentito uno strano odore, anzi profumo, di quelli pungenti, classici profumi da uomo, ho pensato che io non potevo essere, ho tolto il cuscino per capire da dove poteva venire e con mia sorpresa mi sono trovata faccia a faccia con Marco. Lo sguardo con un’espressione da rimprovero, le braccia sui fianchi, il piedino scalpitante, la testa che dondolava come per dire, così non va! Spontaneamente ho domandato:”Cosa c’è?” e lui:”Si può sapere cos’ hai?” ed io:”Io nien-te, perché, piuttosto tu che sei stato inca-volato tutt’oggi?!” e lui:”Non è un tuo problema, piuttosto tu cos’ hai! non è da te comportarti così senza un buon motivo, allora, si può sapere cosa c’è?” con un’aria angelica molto sforzata ho ribadito:”Io non ho niente, pensavo fossi venuto per fare una chiacchierata con me, per disfarti dei tuoi malumori, sono o no la tua migliore amica? invece sei venuto a chiedermi dei cerotti, oltretutto come se oggi non fosse successo niente! Ci sono rimasta male!” e lui:”Tu sei la mia migliore amica, ma questo non è un tuo problema, se mi vuoi bene credimi e lasciami in pace!” e io con aria seccata:”Va bene, va bene, faccio quello che vuoi, ma non lo accetto, e mi dispiace del tuo comportamento, non ti conosco più! Basta, non sono in vena di discutere, buona notte!” Stava per andarsene quando mi ha presa per una mano, per fortuna non quella dolorante, e mi ha letteralmente trascinata fuori dalla camera e portata in balcone, poi mi ha detto:“Adesso ti siedi e con calma mi spieghi cos’è questa storia, io cerco di comportami nello stesso modo con tutti e non mi sembra di aver fatto il contrario con te! O mi sbaglio!? Non mi dire che è perché sei stanca, io ti conosco e non ti comporti così quando sei stanca, qui c’è qualcos’altro, io mi sono sempre confidato con te, e quando lo riterrò opportuno e se sarà necessario te lo dirò!”L’ ho guardato esterrefatta ed ho risposto:“Come vuoi, tu sai che per te ci sono sempre!”Mi ha dato la buona notte ed è tornato in camera sua. Pensavo di capire cosa era successo ma così avevo solo peggiorato la situazione e ne ero consapevole; dovevo quindi trovare la maniera di farmi perdonare.
...alla prossima puntata.
(Mi raccomando, se notate orrori o errori, segnalate!!!)
Buon martedì grasso!!
Scritto da: Marzia
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