Ricordo come ieri il mio tour in Malesia in giro per la penisola zaino in spalla tra treni bus e taxi con una compagna di viaggio semi sconosciuta. Mi ricordo il senso di libertà del mio primo viaggio “vagabondo”, la fatica, il senso di scoperta continuo e la voglia non finisse mai.
Dopo tanta fatica avevamo deciso di passare qualche giorno al mare e la nostra destinazione sarebbe stata l’isola di Langkawi. Quello che dalle fotografie ci era sembrato un vero paradiso, poco considerato dagli italiani…soprattutto.
L’arcipelago di Langkawi si trova nel mare delle Andamane e comprende ben 99 isole. In Europa solo di recente è stato scoperto come destinazione per una vacanza al mare. Personalmente ho trovato l’isola di Palau Langkawi uno stupendo posto per concludere il mio tour della Malesia con qualche giorno di mare.
Raggiungere l’isola è abbastanza semplice e comodo via aereo da Kuala Lumpur con un volo di un’ora. La sottoscritta e la sua compagna di viaggio invece preferirono raggiungerla via mare con uno dei tanti collegamenti giornalieri da Butterworth. Il tragitto non è lungo e abbastanza piacevole per rilassarsi e stare in mezzo a molta gente del posto… dato che i turisti preferiscono di gran lunga il più comodo aereo.
Arrivando in traghetto in un orario un pò scomodo e per questo avevamo prenotato in anticipo una notte in albergo. Una gran fregatura… devo dire che così non ne avevo mai prese per una prenotazione web!
Se vi capitasse di prenotare un hotel per Langkawi guardate bene le cartine perché molti hotel si definiscono vicini al mare, ma in realtà il mare è un pò ovunque…anche al porto :-z
Comunque per noi era la base di una notte quindi alla fine, dopo aver sfruttato l’internet point vicino, e aver mangiato in un fast food… nella zona del paese vicino al porto.
In realtà le zone di mare sono da tutt’altra parte, e noi le scoprimmo facendo amicizia con un tassista che, prima ci portò a vedere la zona poi ci portò a prenotare una stanza in un “resort” di ben altro tipo. Il tassista ci portò su una strada con vari ristoranti vista mare e qualche struttura affacciata sulla spiaggia.
Tra tutte scegliemmo un insieme di casette in legno con una reception gestita da 3 o 4 ragazze tutte sorridenti e disponibili che in pochi minuti ci diedero una mini bungalow con un letto matrimoniale un ventilatore molto mini sopra una finestra e un bagno composto da toilette ed il soffione di una doccia direttamente sopra ad un rubinetto che buttava acqua in un pentolino… un 5 stelle insomma, ma molto pulito.
Non cercavamo altro, soprattutto per 5 € a notte…in 2! Poi alla reception chiedendo potevi prendere un bollitore con tazzoni in vetro per una pausa tè, scope per pulire, spray per i moschitos… ma l’importate era che uscendo dalla stanza si cadeva sulle sdraio della spiaggia all’ombra di freschi alberi. (volendo comunque ho scoperto che alcuni bungalow avevano anche aria condizionata per una cifra più alta).Il nostro bel bungalow è stato il nostro punto di partenza per visitare l’isola e le sue rinomate spiagge per 5 giorni di maggior relax rispetto a quelli trascorsi tra città e giungla del Taman Negara.
Avevo letto prima della partenza quali erano le spiagge più belle di Langkawi e le ragazze della reception ce le indicarono su una mappa, mentre il nostro tassista del cuore ci portò in giro, gli pagammo ogni giorno il pranzo più una cifretta concordata insieme (più mancia a fine soggiorno era stato così gentile e disponibile).
Visitammo così:
-Black Sand Beach: sicuramente la più famosa e ambita, viene presa di mira anche da numerose star e vicina ad un sacco di mega resort di livello ben diverso dal nostro complesso di bungalow.
-Pasir Tengkorak Beach: la cosiddetta spiaggia delle scimmie… o meglio di quei piccoli e dispettosi macachi che ogni tanto si divertono a scendere dalle palme e ad avvicinarsi anche ai turisti… soprattutto al loro cibo, mi ci sono giocata il pranzo.
-Pantai Kok: bella e ampia oltre ad essere vicina all’imbarco per la crociera tra le isole dell’arcipelago.
-Pelangi Beach: la più lunga delle spiagge di Langkawy fatta di sabbia bianca circondata di palme da cocco.
La sera, dopo tanto girare, ci rilassavamo vicino alla nostra stanza. un ristorante era praticamente attaccato all’ingresso. Inutile dire che si mangiava a due soldi anche volendo fare gli italiani “sboroni”, considerate che una sera, l’ultima, con vari cocktail, aragosta e portate di vario genere spendemmo in totale 13 dollari…sempre in due!
Le giornate passarono velocemente tra un’escursione e l’altra.
Sicuramente un consiglio è arrivare a Gunung Mat Cincang: si tratta del punto panoramico più alto dell’isola che porta i turisti fino a 710 metri raggiungibili con una spettacolare funivia la Funivia Teluk Nibong ed il suo skybridge. E’ situato in The Oriental Village nel nord-ovest superiore di Langkawi Island, vicino a Pantai Kok. Io non soffro di vertigini, ma vi assicuro che galleggiare in quegli ovetti quasi totalmente trasparenti, con il mare da un lato e la montagna dall’altro, è stato piacevolmente terrificante.
Dopo circa 600 metri, la funivia raggiunge la prima stazione, dove si sbarca a uno; prendere un’altra funivia fino alla cima, o tregua intorno alla piattaforma osservatorio e ammirare i magnifici dintorni. La maggior parte non spendere troppo tempo qui, come la vista dalla vetta è ancora più sorprendente.
Altro posto da visitare sono le Cascate delle sette meraviglie. Vi costerà una bella scarpinata per risalire qualche centinaio di gradini, ma in cima è uno spettacolo. Non in molti arrivano all’ultima terrazza, in cima alla montagna, dove il fiume scende tranquillo passando per varie vasche dove qualche turista (tedesco) faceva il bagno guardando il margine della roccia dalla quale l’acqua faceva un gran salto fino alla terrazza successiva, dove tutti si fermavano. Andate in costume perchè alla fine con il caldo che fa, anche se l’acqua è fredda, è un vero piacere immergersi.
Purtroppo “quando ti diverti il tempo vola”, mai luogo comune fu più vero. Quindi il giorno dopo la cena a base di aragosta ed il cocktail sulla spiaggia tra le candele di un beach bar, riprendemmo il traghetto salutammo l’enorme aquila simbolo di Langkawi che troneggia all’ingresso del piccolo porto. Direzione Butterworth da dove avremmo ripreso il treno per Kuala Lumpur. La vacanza andava al termine, purtroppo, ma si chiama vacanza per questo motivo in fin dei conti: ha un’inizio e una fine!
Leggi anche:
- Viaggio Malesia e Singapore, tra antico e moderno…prima parte
- Viaggio in Malesia: seconda parte
- Cosa mangiare in Malesia
Archiviato in:Diari di viaggio Tagged: Viaggi in Oriente