Zartolin... tenga, la mutanda!
Ma cosa gli si potrà mai dire a un film come Vacanze di Natale? Io lo considero come l'amico scemo al quale, nonostante tutto, gli si vuole bene. Che fa persino ridere, ma più per la grevità verbale o per le freddure estreme, che per un vero senso comico.
Personalmente si eleva nella schiera di Mitico per alcune battute ormai leggendarie, per un Christian De Sica sì volgare ma anche moderno, per la presenza del grande Mario Brega e per altre amenità simili. Come dicevo è un film da prendere un po' così, senza impegno, senza andare a cercare scusanti come "è una fotografia dell'Italia degli anni '80".
Frasi simili le considero tutte puttanate perché a me il primo Vacanze di Natale fa ridere e diverte proprio per la sua rozzagine e delle "fotografie" mi frega veramente poco. A me piace per le sue battute anche velatamente razziste (proprio uno 'sti cazzi al politically correct, che forse all'epoca non c'era) e non per comprendere un'immaginario passato della nostra amata italietta.
Non mi sono rincretinito o quant'altro, non sono in pieno delirio. Cioè lo so che Jerry Calà è praticamente incapace nel recitare nonché improbabile nelle vesti di latin lover, che gli sguardi intensi e sentimentali del buro Amendola sono ridicoli, che non ha una vera e propria trama ma solo siparietti stupidi basati quasi tutti sul sesso, che è girato coi piedi e che è la causa scatenante del fenomeno Cinepanettone che ancora oggi affligge la penisola. Lo comprendo benissimo qual'è il reale valore di un film come Vacanze di Natale, non temete miei cari accademici, ma vi confido anche che se lo si vede con il giusto mood e magari con la giusta compagnia, questo piccolo stupido film, altamente cretino, fa passare bene la serata. Con tanto di gara ad anticipare le battute o le varie gag. Provare per credere.
E poi è anche uno specchio di quello che eravamo nel periodo... no, sto scherzando.
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