Ti vien da gridare “Basta!”, sprofondare le dita tra i ricci scapigliati, alzare le mani al cielo in segno di arresa, tendere la mano per essere salvata, e, infine, attendere che qualcuno ti prenda e ti porti via, non per forza in sella ad un cavallo bianco.
Il caldo sale dalla finestra, Caronte è pronto a traghettarti fino alle sponde degli Inferi ma, prima che ciò accada ed essere banalmente assegnata ad un girone con pena e contrappasso da scontare, te ne vai un attimo al mare. Giusto una settimana, poi accada quel che deve.
L’isteria precedente lascia spazio ad una calma tutt’altro che apparente, tanto mare dinanzi agli occhi vale la pace per l’anima. Sei a Gallipoli.
Appena sbarrati gli occhi al mattino, non ti curi che sia presto, vuoi sfruttare ogni secondo della tua giornata per stare come una lucertola sotto il sole caliente della Puglia, si parte per la playa!
Baia Verde per cominciare, il primo impatto con la distesa di sabbia soffice ed il mare brillante è un vero spettacolo per i tuoi occhi. Cominci così col primo sole, timida mozzarella, prendi posto sulla spiaggia a fianco a Bronzi di Riace e donne abbronzatissime, ne hai di strada da fare per raggiungere quello stadio (una settimana potrebbe non bastare!)… Pomeriggio con aperitivo fresco e tramonto in prima fila. Alla sera lo stesso stabilimento del mattino diviene disco-beach, e balli libera con i piedi immersi nella sabbia.
La mattina vuoi replicare con il mare ma sei pronta a spostarti ed esplorare le vicine località balneari, le spiagge di Rivabella e quelle di Lido Conchiglie, Mancaversa con Il Cotriero (uno stabilimento molto cool di giorno, all’aperitivo e alla sera) e Punta della Suina dove rintracci con facilità alcune scene viste nel film di Ozpetek, Mine Vaganti.
Al tramonto prendi le tue cose per ritornare alla kalè polis e girovagare un po’ per le stradine del centro storico, avverti un’atmosfera particolare sin da subito. Le strade tra loro intricate in modo sapiente per riparare le case dei pescatori dal vento dell’inverno, si prestano benissimo a giochi come nascondino e a fare da sfondo in un film. Si susseguono scene di vita quotidiana: le signore che stendono il bucato, il suono delle stoviglie per le strade con l’annesso odore di buono che distoglierebbe qualsiasi segugio dalla traccia indicata, i vecchietti seduti sull’uscio ad approfittare del sole in primavera e del fresco in estate, le chiese bellissime, il sacro delle effigi rappresentate in apposite teche con un lumino acceso in segno di rispetto e preghiera.
Spostandoti a Nord, superate le località di Rivabella e Lido Conchiglie, e con pit stop doveroso da Scapricciatiello (un posto spartano dove mangiare il pescato fresco), eccoti investito da uno scenario diverso: le spiagge lasciano spazio alla scogliera, dalla cosiddetta Montagna Spaccata fino a Santa Caterina dove al termine svetta la Torre dell’Alto che vigila sulla baia di Porto Selvaggio, un posto paradisiaco.
Scandisce il tuo iter il canto delle cicale.
Gallipoli ti ha regalato una pausa dal giudizio degli Inferi in città, pace e relax.
Sebbene ora non ti resti nulla da fare se non rientrare alla base, sai che questa settimana è valsa quanto una lezione di yoga e la ricongiunzione con il proprio Io.
Alcuni link utili per il tuo soggiorno:
http://www.guidasalento.it/gallipoli-e-dintorni/
per scegliere dove soggiornare e valutare tra ottime soluzioni www.gallipoliappartamenti.net
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