Magazine Diario personale

Vacanze in cifre

Creato il 05 gennaio 2016 da Povna @povna

Tempo di ritorni nella piccola città, dove ad accoglierla la ‘povna trova un cielo drammatico, sehr Romantisch, di quelli che smentiscono la parola “inverno” coi colori prima che coi gradi, e le fanno capire, banalmente (nonostante la nostalgia per gli amici del nord la attanagli prima ancora della partenza) le ragioni per cui sta bene (anche) dove sta.
Poi corre a casa, mette su una lavatrice, si cambia e si stira, tutta carina con il vestito bello, e se ne va al compleanno della Venexiana, che chiude le loro feste come da tradizione, da tanti anni a questa parte. Al nord lascia, oltre a tanta nostalgia, come ha ben detto, i suoi amici traslocanti, qualche film, tante cene (per le quali ha cucinato una serie assai notevole di manicaretti – tra i quali spicca la crostata di frolla di castagne con crema pasticcera alla ricotta e cannella, e marmellata ai tre agrumi, limoni, pompelmi e arance), due ristoranti etnici buonissimi, le sue nuotate (ovvio, alla Solari e alla Cozzi), ma soprattutto la quiete riposante della casa di Thelma, dove le due cugine sono state accompagnate, giorno dopo giorno, dalla cura accudente e sfusacchiante del gatto Semolino.
Mentre scendeva a sud, sul treno folle, per farsi passare lo strunguglione, ha chiacchierato un sacco, con BibCan, con Thelma stessa, con gli Amicolleghi e con chi c’è (nel) bisogno, stendendo pezzi di un bilancio delle due settimane di vacanza che, cifra per cifra, fa così:
– 4 piscine
– 4 case
– 4 letti
– 3 cinema
– 2 pranzi di gala (natale e capodanno)
– 2 cene strutturate (quella di fine anno, e il 28, per il post-natale con Mr. e Mrs. Mifflin)
– 13 sere conviviali su 14
– 11 giorni di piscina su 14 (saltate solo le feste comandate: 25, 26, 1)
– amici visti (una o più volte): una trentina secca (Connie, Streghetta, Robocop con la loro micro-figlioletta Anarchia, Scovolino con a sua volta moglie e figlia, Thelma, Chandra, l’Ingegnera Tosta, Spersa, Piton, BibCan, Bertina, Flipper, e figli, l’Onorevole, Von Kant, Norma, Patty, Ghiaia e il Quasi Acrostico, il Berlinese con moglie, l’Ingegnere e l’Ingegnera, lo Stropicciato, Val-di-Non, Viola, con l’Altra, la Venexiana con il marito e Regina, Otto – a fare solo il conto a spanne);
– tendenti a zero le rotture di coglioni.

Si tratta di un bel bilancio, senza dubbio, anche perché tutta questa quantità, che di per sé potrebbe dire pure poco, volendo, si è fatta qualità, sempre, il che vuol dire scelta: perché la ‘povna, dopo un autunno passato quasi sempre a sentirsi tirare per la giacca, ha goduto il privilegio di fare, sempre, giorno dopo giorno, esattamente e proprio quello che voleva fare.
Sono mancate un po’ di letture – i libri letti si fermano a tre e un pezzo, in tutte le due settimane di vacanza, ma pazienza. E anche qualche colpo di sceneggiatura imprevedibile, se proprio la si vuole dire tutta.
Ma si tratta in assoluto di finezze. Proprio per questo la ‘povna, mentre stende lavatrici, e si prepara a una giornata, domani, di spesa e di lavoro soltanto, non può che dirsi assai contenta dei doni che le ha lasciato, in questa ricca calza, la sua personalissima befana.


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