Vaccinazioni antinfluenzali e pediatriche: "una reale emergenza sanitaria"

Creato il 01 dicembre 2014 da Informasalus @informasalus
CATEGORIE: Vaccinazioni , Denuncia sanitaria

Vaccinazioni antinfluenzali e pediatriche: "una reale emergenza sanitaria"

In relazione ai gravi fatti relativi alla somministrazione delle vaccinazioni pediatriche (sentenza Tribunale di Milano) e alla vaccinazione antinfluenzale (recentissimi casi di morte conseguente a vaccinazione) desideriamo come associazione da anni impegnata sull’argomento e accreditata in ambito istituzionale osservare quanto segue:
- I casi di reazione avversa alle vaccinazioni sono quotidiani, conosciuti, e previsti e tutelati da norme dello Stato (L. 210/92- L. 229/05). Questi casi sono di patrimonio comune dei medici, pediatri e medici di base, delle Associazioni, delle ASL e del Ministero della Salute che sul punto ha da sempre attivato apposite commissioni parlamentari e ministeriali.
- I casi di danno da vaccinazione che si verificano quotidianamente e comunque da molti anni, oggi rappresentano una reale emergenza sanitaria che non può essere trascurata né risolta con i consueti slogans propagandistici o fintamente tranquillizzanti emessi dalle istituzioni; queste ultime, preso atto dell’attuale momento delicato dal punto di vista sanitario, dovrebbero assolutamente prendere atto della gravità della situazione e reagire in maniera consequenziale così da fornire risposte chiare ed esaustive all’opinione pubblica, ma soprattutto rimuovendo immediatamente ogni e qualsiasi situazione di potenziale rischio danno e pregiudizio.
- Oggi di fronte a quella che ribadiamo essere una vera e propria emergenza sanitaria che riguarda non solo la vaccinazione antinfluenzale ma soprattutto le vaccinazioni pediatriche, appare d’obbligo intervenire immediatamente sul territorio e sulle ASL e soprattutto attivare immediatamente tavoli tecnici e di controllo dell’attività vaccinale, oggi praticata in Italia in maniera sovente molto superficiale, tanto che è di dominio pubblico il fatto che la procedura di farmacovigilanza sia considerata residuale, non sia attivata e sia stata oggetto di un recentissimo intervento di AIFA costretta a richiamare le ASL ed i medici ad una più puntuale osservanza della norma.



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