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“Vaccinazioni rischiose, l’ho provato con mio figlio”

Creato il 23 ottobre 2015 da Informasalus @informasalus

vaccinazioni
La lettera di una madre: “Vaccinazioni rischiose, l’ho provato con mio figlio”

Pubblichiamo la lettera di Katia Tacco, mamma di un bambino danneggiato da vaccino, pubblicata sul quotidiano Il Centro (edizione Teramo) il 20 ottobre 2015.
Egregio Direttore,
mi  chiamo  Katia Tacco e sono  la  mamma  di  un bambino  danneggiato  da vaccino,  che  avrebbe  qualcosa  da dire  a  proposito  dell'intervista  al dottor  Lombardi che avete pubblicato,  in  cui  il  medico  si  dice favorevole  ad  inserire  anche  il  vaccino  per  la  varicella  nel  calendario  degli  obbligatori,  oltre che ad appoggiare  l'idea  che per poter  frequentare  la scuola bisognerebbe  presentare  il tesserino vaccinale. 
A parte  l' evidente assurdità  di quest'ultima  cosa, che  prima  dì  tutto  andrebbe contro  la Costituzione, mi piacerebbe  lanciarle  una provocazione:  se  un  bambino  è vaccinato ma non si è  immunizzato,  può entrare a scuola  sì o no? Le sembra che le abbia fatto una domanda strana? Ma perché  anche  lei è tra quelli che crede che vaccinato vuol dire immunizzato?
Purtroppo,  a causa  di  quello che  è  accaduto  a  mio  figlio,  su quest'argomento  mi sono  erudita  e,  a  differenza  dì  quello  che normalmente  fanno  tutti  io  sono andata  oltre  e ho fatto fare le analisi  ai miei  figli, e non mi  sono accontentata  di un laboratorio  qualunque,  ma  ho  scelto  il più  prestigioso  in  Italia  per  le  malattie  infettive:  lo Spallanzani di Roma.
Sebbene  i vaccini  obbligatori sono quattro: tetano,  difterite, epatite   e  poliomielite.  Il calendario  vaccinale così fatto:  prima  dose a 3 mesi, seconda  dose a 4 mesi e mezzo  e terza  dose a 12 mesi. Richiamo del tetano e della difterite a 6 anni. Richiamo della polio a 5 anni.
In realtà ai nostri bimbi, nati a partire dal 1999, sono stati somministrati in una sola somministrazione ben sei vaccini ( due non obbligatori haemophilus influenzae tipo B e pertosse ). Questo è stato fatto a nostra insaputa.
Tutt'oggi vengono fatti due vaccini in più e non c'è la possibilità di non farli perché non esiste in commercio la soluzione unica dei 4 vaccini obbligatori (di fatto così facendo hanno reso obbligatori 6 vaccini!).
Adesso viene il bello: nessuno dei miei tre figli (nati nel 2000, 2002, 2004) si sono immunizzati al tetano! Nessuno dei tre si è immunizzato alla difterite! Due dei miei tre figli non sono immunizzati neanche all'Epatite B! Uno dei tre non è nemmeno immunizzato alla Pertosse!
I  miei figli hanno fatto anche MPR (morbillo, parotite rosolia) e il risultato è che nessuno dei 3 si è immunizzato alla parotite e le ragazze non sono immunizzate neanche al morbillo.
Pertanto, pur vaccinati, non hanno sviluppato una sufficiente copertura per  la maggioranza della malattie!
Pensando che quella dei miei figli fosse un'anomalia ho chiesto a tutti i genitori di mia conoscenza  che avevano fatto fare questi esami ai loro figli, che tipo di risultato avessero ottenuto ed ho scoperto che erano pressoché sovrapponibili a quelli dei miei figli! Inoltre la scienza medica è consapevole che il limite degli attuali vaccini è che, anche quando riuscissero nell'intento di immunizzare il soggetto vaccinato, l'immunizzazione non dura mai per tutta la vita.
Allora che senso ha obbligare i bambini?
Tornando alla folle idea di impedire l'accesso dei non vaccinati a scuola, a questo punto bisognerebbe verificare il livello di immunizzazione non solo dei bambini vaccinati, ma anche dei loro genitori, dei loro insegnanti, dei bidelli, del dirigente scolastico, del dottor Lombardi... fino ad arrivare al direttore del centro.
Per quanto riguarda l'autismo è assurdo che lo si voglia liquidare con due parole quando a tutt'oggi tutta la comunità medico scientifica non sa ancora spiegarsi la causa e , non potendo affermare con certezza che sia di natura genetica (non c'è il gene dell'autismo come ad esempio nella sindrome di Down), si è arrivati alla considerazione che è di natura epigenetica ( cioè nell'ambiente c'è qualcosa che stimola una data risposta genetica).
Per ricapitolare: essere vaccinati non garantisce immunizzazione e di sicuro non la garantisce a lungo termine.
Pertanto chi spinge per la vaccinazione dovrebbe anche richiedere controlli continui nel tempo al fine di mantenere costante il livello di immunizzazione per tutta la vita. Non le sembra che sarebbe più corretto?
Ma a questo punto si potrebbe obiettare: "Ma così lo Stato si troverebbe a dover affrontare una spesa eccessiva" E' vero! Difatti i markers (che ho fatto a Roma in quanto nessun ospedale nel giro di 100 km faceva il test di neutralizzazione della polio ) costano minimo 125 euro a persona ogni volta... ( con il ticket!)


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