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Vaccini e meningite. Il padre di Ester: “serve comunicazione precisa”

Creato il 13 novembre 2015 da Informasalus @informasalus

vaccini

Ester è morta nel 2013, quando ancora non aveva compiuto un anno, per una meningite.
Qualche settimana fa, Stefano Villa, padre di Ester, navigando sul sito dell’Istituto superiore di sanità alla ricerca di informazioni sulle malattie batteriche invasive, in particolare sullo pneumococco, ha notato quella che subito gli è sembrata una grave inesattezza: secondo quanto riportato sul sito, tutte le infezioni invasive causate dai 90 sierotipi di pneumococco conosciuti possono essere prevenute attraverso i vaccini.
Tuttavia, la drammatica esperienza della piccola Ester dimostra che non tutte le meningiti sono prevenibili con le vaccinazioni. Il sierotipo che aveva colpito Ester, per esempio, non lo è. Non a caso la bimba era vaccinata e stava aspettando solo il richiamo previsto intorno all’anno di età.
“Come la mia storia dimostra – spiega Stefano Villa all'Istituto Superiore di Sanità  – non sono affatto contrario ai vaccini. Ma credo che l’informazione corretta, su temi così delicati, sia fondamentale soprattutto su un sito istituzionale. Ecco perché ho deciso di segnalare l’errore”.
L’Istituto superiore di sanità ha risposto all’email del papà di Ester, informandolo che la frase in questione è stata corretta e trasformata in  “le infezioni invasive dai sierotipi più frequenti di pneumococco possono essere prevenute mediante vaccinazione”.
“Credo che la comunicazione in certi settori , come quello medico , debba essere il più precisa possibile”, ha scritto in seguito Stefano Villa al ricercatore Paolo D’Ancona che lo aveva informato della modifica.
“Quando si tratta di salute, le ideologie non c’entrano. Ester era vaccinata. Eppure ha contratto una meningite che non le ha lasciato scampo”.



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