Magazine Diario personale

Vaccini: politicamente scorretta

Da Francesca_82
Come sapete, scrivo su Bambino Naturale la rubrica sui vaccini.
L'ultimo articolo risale a giugno, poi le vacanze hanno messo uno stop forzato ma soprattutto le osservazioni che mi hanno lasciato l'amaro in bocca, mi hanno letteralmente bloccata. Ora ho come tre bozze tutte iniziate sugli argomenti più diversi ma non riesco ad andare avanti.
Forse perché prima ho bisogno di aprire la valvola ed essere politicamente scorretta su questo argomento.
Così poi potrò ritrovare la diplomazia che ci vuole quando si parla di questi temi.
Che poi: perché? Cos'hanno di speciale i vaccini che scatenano autentiche faide tra gruppi opposti, che non generano invece i dibattiti sulla carne, le scie chimiche, la camorra, i parchi-gioco, ciucci e biberon?
Ah è vero, la favola del cavaliere che sconfisse le tenebre...ah già, sì ricordo di aver letto un libro così all'università, si intitolava una cosa tipo "Igiene e Prevenzione".
Quindi, dicevamo: fatemi essere politicamente scorretta che tanto  qua sono a casa mia.
Ah. Ah.
E se poi vi viene in mente qualcosa su cui volete che faccia approfondimenti, ditelo pure, nei commenti.
Ascoltate me, va: fate quello che volete. Se ho una cosa chiara è che nessuno si metterà mai al vostro posto. Nemmeno quelli che dicono che i vaccini sono sicuri al 100%, che ci metterebbero la mano sul fuoco.
Con la stessa mano quindi possono firmare un foglio di responsabilità civile no?
E se vi accusano che vostro figlio sia la causa, il paziente zero, dell'epidemia di morbillo nella scuola del quartiere, fatevi ringraziare: meglio farlo da piccoli che da grandi, ed è meglio la forma naturale che quella artificiale.
Tiè.
Avete presente tutti quei numeri no? il 15%, il 40, il 95.... si chiamano dati statistici e probabilistici. Ci hanno sempre insegnato che la matematica sia una scienza esatta -e lo è anche se quando ho studiato i numeri irreali e gli integrali indefiniti, ecco, la sicurezza era un po' traballante- e la statistica e calcolo di probabilità sono un'area della matematica, la più alternativa, anarchica, diciamo.
Quando vi dicono "le probabilità che suo figlio possa soffrire di una reazione sono dell'1%" voi dite: è poco. Già è poco. E la definizione di probabilità è "la speranza (sì, speranza!) che un evento (non) avvenga.
Quindi è un vero terno al lotto, un caso. Una fortuna. Di non cadere in quell'1%.
Ecco, appunto, le fatalità.
Sembra un paradosso, ma che si vaccini o no c'è sempre da prendere in considerazione il fattore "fatalità" che è molto più terreno di quel che si pensi.
Che si vaccini o no, nessuno fa niente a cuor leggero, ed essere fatalisti per me è la "chiave" che spinge verso una scelta o l'altra.
E sulla fatalità, non ci sarà mai nessuno che vi possa orientare.
Negli articoli certamente non posso certo scrivere di colpi di culo e dita incrociate, ci vogliono numeri e recensioni di dati oggettivi (si vabbé, la Novartis!) e articoli con un alto Impact Factor per essere presi sul serio.
Io per esempio: io forse sono incosciente. Vivo in campagna, ho una montagna di sterco a due passi dalla porta di casa eppure non mi scompongo, ancora no, almeno. Non vuol dire che me ne freghi di Marc, ma allo stesso tempo chi sono io per invitare gli altri ad imitarmi? Io ho i miei strumenti per poter passare le giornate tranquilla, armata di acqua ossigenata, rincorrendo Marc e anche aiutarlo a maneggiare piccoli cacciaviti e zampettare nel pollaio.
Se sto sbagliando, bé, solo io ne pagherò le conseguenze.
Ma se una deve vivere nell'ansia più completa, con il cervello offuscato da presagi, che vede il pericolo ovunque, appendendo cornetti rossi alla porta, e recarsi in chiesa tre volte al giorno bé le dico: vaccina. Che quella là è una non-vita.
Incrocia le dita, come faccio io ogni tanto di nascosto e presentati all'appuntamento.
Non frequentare i parchi, non giocare con la terra e non farsi sbaciucchiare dal cane di famiglia non è una scelta di vita adeguata per chi non vuole vaccinare.
Bisogna il più possibile stare sereni. Ed essere fatalisti, chiaro!
Io non voglio fare paura. Io almeno.
Non come chi ha un sito purtroppo molto frequentato favorevole ai vaccini che non so con che faccia di tolla riesca a prendere in giro genitori che hanno visto i figli rovinati dai vaccini e minaccia le peggiori pestilenze se non ci si piega all'obbligo morale di vaccinare.
Ma esiste la libertà di espressione e quindi sopportiamo questi insulti. Una ha anche il diritto di mettere per iscritto i suoi vaneggiamenti e allucinazioni. Dicono che sia terapeutico.
E' molto peggio che ci siano pediatri che consigliano genitori smarriti di affidarsi a quel sito lì e forse è ancora peggio, che peggio non si può, che questa persona, senza nessun titolo a parte una laurea in Medicina presa a suon di bigini, sia invitata a conferenze e convegni in veste di esperta.
E allora, scusate eh, ma io l'avevo già scritto in un pezzo: ma voi medici, a cui noi genitori affidiamo la salute dei nostri figli: ci siete o ci fate?
Insomma, non mi venite a dire che vi stupisce questo fuggi-fuggi generale verso altre medicine e altre scelte di vita, noi che rimettiamo la nostra fiducia in voi per essere tranquilli, non è che ci rendiate le cose facili!
Voi medici, dovreste essere al di sopra di ogni sospetto, per il giuramento che avete fatto. Voi. Mica io! Io alla sera vado a dormire con la coscienza pulita.
Io.
E allora? Come la mettiamo?
Noi vorremmo stare il più possibile tranquilli ed essere rispettati nelle nostre scelte.
Invece: ci sono genitori discriminati, che vengono scaricati dal medico di base. Sissignori, ogni bambino non vaccinato è sacco di soldi che non viene percepito dal dottore e quindi facciamo largo ad altri pazienti meno rompiballe.
Poi ci sono genitori che non vengono creduti e là mi parte l'embolo ogni volta che leggo storie del genere (e ne ho ricevute di email...).
Genitori che si vedono isolati quando vogliono iscrivere il figlio a scuola e a nuoto quando i dirigenti ancora non sanno che ci sono leggi che permettono la frequentazione a tutti.
Direi che non sia nemmeno il caso di parlare di quegli inutili cappannelli di gentuza che ti parla dietro al bar.
Ascoltate una che fino a ieri veniva pagata da una farmaceutica e i risultati dovevano assolutamente confermare una unica tesi (indovinate quale):
-non è mai tardi per vaccinare, vi accoglieranno sempre a braccia aperte.
-Se una cosa deve succedere, succederà.
-Una volta scelta la strada della libertà, difficilmente si torna indietro. Aumenta il campo visivo, si scoprono molte cose che erano nascoste, aumenta l'autostima e la sicurezza nelle proprie scelte. Tra l'altro più ci si scontra e più aumentano le proprie certezze di aver fatto la scelta più giusta per il proprio figlio.
E quindi a voi la scelta.


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