Magazine Cultura

Vade retro, montino

Creato il 18 aprile 2012 da Albertocapece

Vade retro, montinoStiamo meglio della Grecia.  Infatti non abbiamo (ancora n.d.r.) i suoi 1700 suicidi. Questo è il grottesco succo di un intervista al Corriere del tutor Cepu degli italiani, ovvero il professor Monti. Tra una raffica di balle sulla crescita del tutto in contrasto con i dati e le proiezioni degli organismi internazionali, il premier non spiega perché stiamo facendo le stesse cose che hanno fatto in Grecia, e tuttavia dovremmo salvarci. Ma si sa che le spiegazioni non vengono mai quando non le si può dare.

Però in un eccezionale accesso di cinismo e di mal gusto il premier si vanta anche di questo grandioso risultato: che ancora da noi i suicidi sono numericamente contenuti rispetto alla Grecia. Mi chiedo quale leader intelligente, quale persona intelligente userebbe questo argomento allo stesso tempo ignobile e stupido per evitare di affrontare la realtà. E del resto i 1725 suicidi in due anni che rendono conto del dramma greco sono tre volte rispetto a quelli italiani che per è stata investita dal pieno della crisi e dalle ricette della Bce con un anno e mezzo di ritardo: quindi anche sul piano fattuale è un paragone che non regge.

Ecco una persona che finché è rimasta  nell’alveo di un’attività di rappresentanza è riuscito a darla a bere, ma una volta in primo piano si rivela al di sotto di ogni aspettativa, salvo quelle di chi attraverso di lui e  l’impoverimento del Paese sta finanziando il sistema bancario e il surplus commerciale della Germania. Dall’inizio di quest’anno ci sono già stati circa sessanta suicidi dovuti all’inasprirsi della crisi  tra imprenditori, artigiani, licenziati pensionati. “Succede” dice Befera ed è già una reazione che montare collera e indignazione. Ma arrivare  a dire che dopotutto sono meno che altrove per farsene vanto, riassume il cinismo impudente dei cravattari di stato e quello irridente del Cavaliere che raccontava la favola dello “stiamo meglio degli altri”.

La vetta della sobria e ottusa indifferenza  è stata raggiunta in fretta da questi sherpa che hanno il pelo sullo stomaco folto come pellicce di visone. Chi diceva che c’è un destino nei nomi?

 


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog