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Vado (a piedi) mi laureo e torno

Creato il 24 novembre 2011 da Elettra

Vado (a piedi) mi laureo e tornoMi sveglio da due notti all’ora in cui tra la fine del buio e l’inizio del giorno, dalle imposte lasciate lievemente accostate, si irradia la luce violetta tipica di quel incontro tra una cosa che non c’è più e una che sta arrivando. Mi sforzo di non aprire gli occhi, per non svegliarmi, mi dico nonostante sappia di essere sveglia perché con gli occhi chiusi la vedo perfettamente la luce violetta.
Oggi mi laureo e ho recuperato la tesi grigio scuro, per metterla in borsa, dalle nuove cose sotto cui era seppellita. Da queste parti crediamo molto nel simbolismo di certe immagini e la tal cosa vuol dire che nonostante un po’ di friccichio che immancabile è arrivato e col quale ho imparato a convivere perché serve a sentirmi viva, ci sono le cose di domani, letteralmente, a cui pensare.
Per ora ho indosso lo smalto rosso da battaglia, un vestito grigio e paio di scarpe belle, un cappotto rosso per dare un po’ di colore al grigio della cappella dentro la quale sto per andare a discutere. I capelli sono lisci e mi cadono sempre costantemente davanti all’occhio destro. Simbolismo a pacchi.


Filed under: Parole

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