Magazine Talenti

Vado a vivere in campagna ripartendo da me

Da Andrea_cusati

Anche quest'ultimo difficile periodo è stato utile a partorire qualcosa di entusiasmante, ora sta a me viverlo e onorarlo nel migliore dei modi


Foto che mi ritrae seduto di spalle sull'erba con un panorama verdeggiante di fronte

Io nel mio mondo

Un mese fa mia moglie mi disse di non voler più proseguire il suo cammino con me.
Vidi subito l'opportunità di scegliere finalmente che vita volevo fare davvero, mettendomi in gioco in prima persona.
Il dolore per questa sua decisione all'inizio fu sopportabile ma poi aumentò nei giorni successivi ed emersero dentro me emozioni spiacevoli di ogni tipo, pensieri inopportuni, confusione e tanta tanta paura che a tratti si tramutava in rabbia.
Sentì l'esigenza di andare dai miei genitori nel paese dove sono cresciuto per trent'anni a riabbracciare persone che conoscevo da tempo, ero sul punto di fermarmi e ripartire da lì cercando un lavoro nella zona milanese.
Sentì il bisogno di una donna che mi coccolasse, che mi facesse sentire importante, interessante, desiderato.
Sentì poi il bisogno di stare da solo con me stesso, ma quasi subito scappai addolorato da quella solitudine.
Mi resi conto presto che tornare nelle regole della casa dove crebbi era per me un rinchiudermi in gabbia, così tornai a Modena dalla mia quasi ex moglie.
L'idea era di trovare un lavoro e poi qualcuno che cercasse un coinquilino e magari più d'uno.
Dentro la tristezza, lo scoraggiamento, la resa al sistema che detesto. 
Mi sentivo castrato, mutilato da me stesso della mia libertà, segregato in un meccanismo che ho odiato praticamente da sempre.
Rabbia, terrore, dolore, lacrime, parole, pensieri, tempo.
Grazie a una persona a me cara e grazie alla mia voglia di non mollare proprio adesso il mio cammino verso la gioia e il benessere, mi ritrovo... almeno un pò... quel tanto che basta per decidere qualcosa di diverso.
Le quotazioni della scelta di vita che dentro me sembrava eternamente al terzo posto sulle due più comode e apparentemente meno rischiose aumentano.
La paura frena ancora e ho bisogno di decidere che andrò per curiosità a un colloquio con un'agenzia interinale che mi contatta.
Ho bisogno anche una giornata da lavapiatti improvvisata e la sera con fra le mani quel 50 euro, paga di 8 ore di lavoro che mi hanno impegnato e spezzato fisicamente fino le 23.00 di sera, la scelta definitiva.
Mando una mail e annullo il colloquio di lavoro.
Rileggo le offerte di andare a vivere con persone che hanno risposto a un mio annuncio buttato lì qualche giorno prima in cui chiedevo vitto e alloggio in cambio di lavoro in qualche luogo in mezzo alla natura.
Uno in particolare mi colpisce, una piccola comunità improvvisata formata da una donna di 65 anni, una coppia più giovane con una figlia di due anni che si sono lanciati in un progetto di vita insieme per recuperare e ridare vita a una tenuta che ha ancora qualcosa da dire di bello.
Mi offrono possibilità di imparare e condividere molte cose e io accetto entusiasta.
Domenica mattina parto per vivere questa nuova vita avventurosa.
Paura e preoccupazioni ci sono, ma la voglia di sentirmi felice e libero a creare qualcosa di condiviso e unico con altre persone è tanta.
Voglio vivere ripartendo da me.

                  Scritto da Andrea Cusati venerdì, 11 aprile, 2014


           
Pulsante per dare un voto al blog

COPYRIGHT: quest'opera (testi, foto e video) è protetta dai diritti d'autore rilasciati da Creative Commons. Questo vuol dire che siete liberi di pubblicare e diffonderne i contenuti a patto che citiate la fonte originale. Qualunque uso dell'opera diverso da quanto espresso dall'autore è considerato violazione dei diritti d'autore. Grazie.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine