Magazine Diario personale
Io sono una che scherza sempre ma lo fa con cognizione di causa: non sono un'oca che fa IHIHIH e che non è in grado di fare un discorso serio, io uso l'ironia per mascherare timidezza e riservatezza.
Mi spiego: quando parlo con qualcuno che non conosco uso le battute per rompere il ghiaccio, se siamo in gruppo e c'è qualcuno di nuovo prendo in giro bonariamente per iniziare a parlare e non fare scena muta, se invece c'è qualcuno che per farsi gli affari miei mi chiede delle cose a cui non voglio rispondere faccio le battutine per cambiare discorso.
Io dico ironia. Qualcuno lo chiama sarcasmo, qualcuno la chiama acidità.
È una caratteristica che mi piace e cerco nelle altre persone, mi piace che se faccio una battuta le persone mi rispondano a tono, non che mi guardino come un alieno. Prendersi in giro è bello, con gli amici e in coppia, È BELLO.
Ammiro e invidio gli estroversi, che fanno conoscenza facilmente e hanno sempre qualcosa di cui parlare con tutti. Ho sempre odiato la mia timidezza ma allo stesso tempo mi piace questo lato di me: io sono simpatica, io faccio ridere. È una cosa che ho preso da mio papà.
O almeno questo è quello che ho sempre pensato.
Perché ultimamente mi capita sempre di più di incontrare gente che quando parlo mi guarda in modo strano. Ricevo commenti su post che parlano di Barbie e Ken dicendomi che esagero, quando tutto quello che c'è in questo blog è un'esagerazione. Scrivo su twitter che non mi piacciono e non mi fido della gente con gli occhi troppo chiari e ricevo risponde che contengono la parola "antiariana".
Ho sempre pensato che la gente mancasse di senso dell'umorismo, ma se invece fossi io? Perché quando sei in un modo e ottieni la stessa reazione da tutti quelli che ti circondano il dubbio ti deve venire, che sei TU e non LORO il problema.
Magari sono io ad essere sbagliata.
Magari ho trovato la scritta per il tatuaggio che non avrò mai il coraggio di fare: "dicevo per scherzare".
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