Come sapete esistono tre fattori esterni (petrolio, euro debole e tassi) che dovrebbero favorire la crescita dell'Italia. Una sorta di congiunzione astrale favorevole verso la quale si ripongono le speranze per stimolare la crescita italiana e portarla allo zero virgola qualcosa. Una ripresona, insomma.
Tant'è che anche la Commissione Europea -che l'altro giorno ha diffuso le previsioni di primavera- attribuisce un ruolo fondamentale a queste condizioni esterne favorevoli, affinché l'italia possa giungere ad una crescita del PIL di appena lo 0.6% nel 2015.
Il governo italiano che, per il 2015, prevede una crescita del Pil dello 0.7%, nel Def pubblicato lo scorso 10 aprile afferma che il contributo apportato da questi tre fattori incide per lo 0.6% (su una crescita complessiva dello 0.7%, capite?!?!).
Solo che c'è un piccolo problema, che tanto piccolo non è. Questi tre fattori, nelle ultime settimane, si sono indeboliti significativamente e non è affatto detto che si mantengano così favorevoli anche in futuro.
Vediamoli in dettaglio:
-Il cambio eur/usd, dai minimi di metà marzo a 1.04, è arrivato a 1.1337 di ieri. Quindi l'euro si è rafforzato sul dollaro dell'8% abbondate.
-Il petrolio greggio, dai minimi dello scorso marzo a 45 usd al barile, è salito fino a 61. Quindi un bel 35% in più.
-I rendimenti sul Bpt decennale, dai minimi di metà marzo a 1.12%, sono passati a 1.93 di ieri. Ossia sono aumentati del 72%. Secondo voi, c'è il rischio che qualcosa possa non andare per il verso giusto?