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Valcalepio

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Uno scorcio del lago d'Iseo

La zona vinicola


L'area di produzione del Valcalepio si trova a sud del Lago d'Iseo, in provincia di Bergamo, su territori collinari calcareo-marnosi. Le rocce qui si sono formate nell'ultimo periodo dell'Era Mesozoica, 100 milioni di anni fa circa, quando zona era occupata dal bacino marino della Tetide e i materiali si depositarono, cementificandosi, sul fondo di questo bacino. Il territorio è nella zona di cerniera tra la fertile pianura padana e le prime increspature della catena alpina. Le rocce che affiorano sul territorio sono in prevalenza sedimentarie e stratificate, di origine marina, con uno spessore totale di più di seimila metri,raggruppate in 30 formazioni rocciose. La formazione delle rocce deriva direttamente dal fondo dell'antico mare, agente come un vasto recipiente dei detriti sia delle terre emerse, sia di quelli generati direttamente nelle profondità dagli organismi biocostruttori.

Circa i due terzi delle rocce sono di ambiente decisamente marino mentre l'altro terzo derivano da un ambiente transizionale tra mare e terra.

I vitigni


una bottiglia di Valcalepio
I vitigni utilizzati nella produzione del bianco di Valcalepio sono il Pinot Bianco, lo Chardonnay, il Pinot Grigio.

Il Pinot grigio ha una singolare bacca rosata ed è una mutazione gemmaria del Pinot Noir. Coltivato in Italia sin dalla fine dell’Ottocento, inizialmente in Friuli Venezia Giulia, ed oggi presente in moltissime aree del mondo e sta conoscendo una fama internazionale del grande vitigno.

Produce vini dal profumo fruttato e giovane, acidi, largamente impiegati anche nella spumantizzazione.

Il Pinot Bianco, originario francese come tutti i Pinot, ha un'elevata acidità e aromi particolarmente apprezzati nella spumantizzazione. Non è un uva aromatica e longeva, e i profumi sono piuttosto sfumati, anche se fruttati.

Il Valcalepio DOC bianco


Il marchio a tutela del Valcalepio
La denominazione di origine controllata Valcalepio nasce dal decreto ministeriale del 12 aprile 2002 per autorizzare la produzione di vini bianchi e rossi anche in tipologia Passito dal Moscato di Scalzo.

I comuni autorizzati alla produzione di questa denominazione sono tutti in provincia di Bergamo.

La base ampelografica di produzione del vino prevede l'utilizzo del Pinot bianco e Chardonnay, congiuntamente dal 55 all’80% e del Pinot grigio dal 20 al 45% nell'assemblaggio.

Per l'iscrizione all'albo dei vigneti sono idonei i terreni pedecollinari e collinari di buona esposizione, di natura preminentemente silicio-argillosa, con esclusione dei terreni esposti a nord, i fondo valle, quelli umidi e quelli a quote superiori ai 600 metri sul livello del mare.

La resa massima delle uve non deve essere superiore alle 9,0 tonnellate per ettaro, con titolo alcolometrico volumico naturale garantito minimo di 11,00% vol.

Il Valcalepio Bianco ha colore giallo paglierino più o meno intenso, con profumo delicato e caratteristico. Il sapore è secco ed armonico. Un ottimo vino con i gamberi del Mincio, i ravioli o i tortelli di zucca, la tinca e le minestre.

Le aziende


Il Calepino produce un discreto Valcalepio con il 70% di Chardonnay e il 30% di Pinot grigio. Il naso è ben fruttato con mela e agrumi in primo piano che lasciano poi il posto a lievi aromi di mango e fiori bianchi. Al palato è fresco e gode di una buona struttura alcolica. Da servire con la focaccia agli spinaci. Il Valcalepio Surie, sempre con lo stesso uvaggio, è leggermente superiore, con papaia, ananas e banana, seguite dalla salvia, in evidenza olfattiva. Possiade sempre una buona alcolicità, con un buon corpo morbido. Il 30% viene affinato in barrique prima di essere servito con la pasta e cavolfiore.

La Brugherata vinifica l'80% di Chardonnay e il restante di Pinot Grigio nel suo Vescovado del Feudo dai dolci aromi di frutti bianchi, agrumi e erbe aromatiche accompagnati da note minerali. Con il palato morbido e notevolmente sapido e fresco, si abbina bene alla zuppa di pesce di lago. Il Bianco Vescovado invece diminuisce del 20% il taglio dello Chardonnay per far posto al Pinot bianco. Il risultato è un tenue paglierino e lievi profumi di mela, pesca bianca e agrumi, sempre su erbe aromatiche e toni minerali. Fresco e sapido replica al palato la mineralità, per associarsi ai crostini al salmone.

Da Tallarini il buon Valcalepio Bianco Fabula con 80% di Chardonnay e Pinot grigio in assemblaggio. Il naso è dei frutti a polpa bianca, delle susine e della passione, con fieno e toni salmastri. Notevole freschezza e sapidità, da accompagnare ai vermicelli con moscardini. Sempre da Tallarini il Bianco Arlecchino con il 40% di Pinot grigio, il 30 di bianco e il restante di Chardonnay. Biancospino, mela, agrumi ed erbe aromatiche e un palato come sempre fresco e sapido di medio corpo. Tonno con pomodori e cipolle.

Le Corne ha un Bianco Messerbianco non esaltante, ottenuto dal 50% di Chardonnay e il restante lasciato ai due Pinot. Il naso è molto vanigliato, con a seguire i fiori di campo e la rosa. Fresco per lo sformato di asparagi.


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