Valdastico si, Valdastico no...
Foto: la valle del Centa oggi; un domani ci sarà un viadotto per la Valdastico?
Trovo allucinante il dibattito che si sta sviluppando attorno al tema della Valdastico. Lo trovo assurdo perché sono più di 40 anni che il Trentino dice di no ad un'opera inutile ed invasiva; ora, leggo che diventa, per quasi tutti gli esponenti politici trentini, indispensabile. Mi piacerebbe ci spiegassero i motivi che hanno determinato un no categorico sostenuto fino a qualche mese fa e mi piacerebbe, altresì, capire i motivi che stanno inducendo ad un sì, altrettanto convinto, che traspare ormai evidente dai vari segretari politici e esponenti , in particolare di Patt e UPT. Registro che il PD locale rimane in una posizione di contrarietà, ma mi chiedo se si parlano con il PD nazionale, perché proprio da esponenti di tale partito parte il sostegno (Delrio e lo stesso Renzi). Altri partiti della coalizione di centro sinistra autonomista (VERDI e IDV) non sembrano interessati al dibattito o, forse, non hanno più la capacità di fare politica attiva e si attestano sul vivi e lascia vivere. D'altronde, non si vedono nemmeno più da un bel pezzo!
Mi chiedo cosa induce a pensare che la Valdastico possa portare benefici al Trentino, quando è assodato che sarà un'opera ad elevatissimo impatto ambientale , con interazioni negative con le risorse idriche interne agli svariati chilometri in galleria che si faranno, traffico su gomma incentivato a dismisura, con conseguente inquinamento aumentato. Già, sono il solito ambientalista che antepone agli interessi di pochi la salvaguardia ambientale di tutti, un'idealista, appunto! Però, anche economicamente mi piacerebbe vedere qualche numero che giustifichi la spesa di una nuova via per gomma, che a detta di molti non sarebbe ripagata facilmente con gli introiti derivati dai pedaggi. E allora, dove sta la convenienza economica? Forse nella concessione rinnovata ad A22 per il Trentino e ad A4 per la società Serenissima, con sponsor maggiore la regione Veneto. Questo è assodato. Ma se l'obiettivo è quello di ottenere nuovamente tali concessioni, perché non lavorare su altri fronti invece che proporre opere inutili per poter ambire ad altri obiettivi? Davvero si ritiene indispensabile la Valdastico per lo sviluppo del Nord-Est, quando stiamo spendendo miliardi di euro per un percorso TAC (treni alta capacità) , che dovrebbe spostare il traffico su rotaia, passando da Verona? Ma le due opere sono in chiara antitesi tecnica tra loro; come si fa a sostenere una viabilità su rotaia (TAC) e pure una mobilità su gomma (VALDASTICO)? Ci sono troppe cose occulte in queste improvvise "illuminazioni politiche" da parte dei maggiori rappresentanti politici provinciali. Sarebbe opportuno capire davvero su quali basi numeriche sono poggiate queste visioni di "sviluppo sostenibile" che la nostra politica trentina sta cercando di farci digerire, con il tacito assenso anche di alcune forze politiche "ambientaliste" che non si degnano nemmeno di prendere posizione contro tale possibile ulteriore devastazione del territorio trentino. Temo che, come fu per l'inceneritore, i comitati di cittadini dovranno riprendere in mano la questione e monitorare bene lo sviluppo sostenibile che ci vogliono propinare. Anche per la Valdastico ci sarà bisogno di movimenti popolari al di fuori dei partiti, ma anche questa volta perderà la politica e ci sarà un ulteriore allontanamento degli elettori. Perché chi credete che la voglia davvero la Valdastico? Solo chi ha interessi in A22 o nella Serenissima. Della mobilità sostenibile interessa poco a questa politica, davvero poco incline a progettare il futuro guardando avanti, anzi ben ancorata a metodi di sviluppo ormai obsoleti. I comitati di cittadini si organizzeranno, sarà inevitabile, perché tale opera non potrà passare in maniera così assurdamente insostenibile.