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Vale la pena non mollare.

Creato il 23 agosto 2010 da Occhioalgolf

Oggi ho ricominciato a lavorare anche se non ho mai smesso.
Stamane passo da studio e trovo una lettera inviata alla fine di luglio.
“Egr. Dott. De Felice,
Dopo aver letto on line la cronistoria della battaglia che sta conducendo per introdurre controlli seri in ambito sanitario………scelgo l’antica via postale per esprimerle la mia solidarietà e gratitudine: ci sono ancora medici capaci di testimoniare con coraggio e pervicacia la valenza etica e sociale della professione sanitaria. Conosco per esperienza professionale e personale le storture del sistema sanitario e desidero raccontarle una vicenda che mi ha colpito profondamente, ma che ha lasciato indifferenti alcuni suoi colleghi ai quali l’ho narrata.
L’estate scorsa e’ morto un mio caro amico, Beno, scrittore e giornalista. E’ morto a distanza di due anni dalla scoperta di un tumore all’intestino. Ha sofferto molto a causa delle cure, ma ancor di più perché ha sperimentato su di se’ sino a che punto la sofferenza sia stata ridotta a cosa puramente tecnica ed economica. Ad esempio lamentava il fatto che ad ogni controllo incontrava un medico diverso. Dal punto di vista scientifico e’ cosa normale: conta il protocollo terapeutico. la scientificità “spersonalizzata” pero’ non tiene in considerazione il fatto che una modalità di cura semplicemente protocollare può risultare devastante per un malato grave, che ha bisogno non solo di razionalità scientifica, ma anche e soprattutto di instaurare quella relazione personale col medico che gli consenta di fidarsi ed affidarsi. Questo dato di fatto non trova pero’ spazio nell’organizzazione aziendalistica della sanità.
Nonostante tutto, Beno ha mantenuto il suo umorismo un po’ amaro e ha continuato a scrivere quegli aforismi per i quali era famoso. Gliene mando uno, che potrebbe essere assunto ad emblema, augurandomi che strappi un sorriso anche a lei:
“I malati: siano nelle mani del Signore e l’organizzazione ospedaliera non vuole interferire”
Le auguro di trascorrere delle buone vacanze.”
Ovviamente la lettera e’ firmata ma non essendoci l’indirizzo per poterla ringraziare, lo faccio da qui.
E’ grazie a Valentina, a Beno, a Margherita ed a tutti quelli che non mi guardano come un illuso ed un pazzo, che la voglia di proseguire sulla starda di una sanità nuova e sana prende linfa.
Grazie, non perdiamoci di vista!



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