VALENCIA-BASILEA 5-0 - I miracoli, a volte, accadono davvero. Chi alla vigilia, memore di questo visto nel match d’andata, si sarebbe aspettato che il Valencia strappasse il pass per le semifinali? Nessuno. Men che meno dopo aver visto la prima mezz’ora del match odierno, con il Basilea in assoluto controllo e la squadra di casa incapace di effettuare un solo tiro nello specchio della porta difeso da Sommer. Ma il corso di una gara di pallone, si sa, può mutare, talvolta in maniera irrazionale ed imprevedibile, a causa di un episodio. E il buco centrale del Basilea in occasione del primo gol di Alcacer ha completamente ribaltato l’andamento di una qualificazione che, ad onor del vero, sembrava già appannaggio degli elvetici. Dal minuto trentasette del primo tempo in avanti, in campo c’è stata una sola squadra, la stessa che, fino a quel momento, aveva dato ben pochi segnali di vita: il Valencia. Una volta sbloccatasi, la squadra di Pizzi ha sciorinato un gioco divertente ed armonioso, approfittando di un Basilea mentalmente bloccato ed incapace di reagire difronte alle prime difficoltà. Oltre al dominio tecnico-tattico, i padroni di casa sono stati superiori dal punto di vista mentale e caratteriale, trascinati da un Mestalla che, prima ancora che il match iniziasse, credeva nel miracolo. E miracolo,voluto, cercato e meritato, è stato.
Il Valencia decisamente aggressivo e sbilanciato, teso alla ricerca dell’impossibile, ovvero il passaggio del turno. La prima emozione giunge al sesto: Parejo calcia una (all’apparente) innocua punizione, ma Sommer non si intende con Schar, che sfiora un clamoroso autogol. Il Basilea, dopo solo due minuti, risponde con una bella iniziativa di Serey Die, che supera due avversari, si accentra e scaglia un potente tiro dai venticinque metri alto di poco sopra la traversa. Il Basilea è in totale controllo della gara, rischia poco e, in contropiede, crea qualche grattacapo alla retroguardia locale. I padroni di casa tornano a farsi pericolosi solo al ventunesimo: velo di Feghouli per Joao Pereira, che entra in area dalla destra e mette in mezzo un pallone velenoso, la difesa elvetica affannosamente sventa la minaccia. Scampato il pericolo, la squadra di Yakin controlla agevolmente e, a tratti, si fa preferire ai locali nel fraseggio. Il match, però, cambia improvvisamente volto al trentasettesimo: Joao Pereirea effettua un vellutato cross in direzione di Paco Alcacer, che stoppa di petto e, al limite dell’area piccola, non fallisce a tu per tu con Sommer. Cambia completamente l’inerzia del match: ora sono gli spagnoli a dominare. Tre giri di lancette, cross dalla destra per Vargas, che fallisce a due passi dalla linea di porta. Ma dopo un solo minuto, il Valencia trova il gol del raddoppio: Cartabia effettua un corner dalla sinistra, Vargas insacca di testa e riapre definitivamente il discorso qualificazione.
Le due squadre iniziano il secondo tempo con gli stessi ventidue protagonisti del primo tempo. Il Valencia domina, trascinato dal Mestalla e da un Cartabia particolarmente ispirato. Gli uomini di Pizzi vanno vicinissimi alla terza rete dopo solo sette minuti: cross dalla destra per Vargas, che impegna Sommer in un difficile intervento e poi, sulla ribattuta (e in posizione leggermente più defilata), coglie il palo. C’e solo una squadra in campo: il Valencia. Proteste iberiche al cinquantasettesimo per un presunto tocco di mano di El Nenny in area di rigore, l’arbitro, però, non ravvede gli estremi per concedere il penalty. Due giri di lancette ed il Basilea – in ripartenza – a mettere in apprensione la retroguardia locale, ma Serey Die vanifica l’azione con un passaggio errato in direzione di Sio. Scampato il pericolo, gli spagnoli tornano a dominare la scena. Minuto sessantacinque, Alcacer ruba palla a Schar, si accentra e lascia partire un destro che si stampa sulla traversa. La pressione dei valenciani viene premiata quattro minuti dopo: palla dietro di Vargas per l’accorrente Alcacer, che fulmina Sommer con un ficcante sinistro sotto la traversa. La squadra di casa si prende qualche minuto di “relativo” relax prima dell’assalto finale. A tre minuti dal novantesimo, clamorosa palla-gol per i locali: lancio lungo in profondità per Alcacer che, complice un mal posizionato Schar, si invola verso l’area ma trova l’opposizione di Sommer, che, successivamente, viene salvato dal palo sulla ribattuta in scivolata di Vargas. All’ultimo minuto del tempo regolamentare, la squadra ospite sfiora il gol con Sauro, autore di un colpo di testa che si perde fuori di poco alla sinistra di Guaita.
I tempi supplementari iniziano sulla falsariga del secondo tempo regolamentare: Valencia tambureggiante, Basilea in stato confusionale. Quattro minuti ed è Parejo ad esaltare i riflessi di Sommer, autore di un provvidenziale intervento con il piede. Al decimo minuto dell’extra-time, Diaz perde la testa e commette un brutto fallo ai danni di Jonas: per l’arbitro non ci sono dubbi, è rosso diretto. Il Valencia, complice la superiorità numerica, aumenta ulteriormente il predominio territoriale. Al quindicesimo, Sauro, ammonito solo un minuto prima, commette un brutto fallo ai danni di Feghuoli e viene espulso per doppia ammonizione; il Basilea, quindi, giocherà in nove il secondo tempo supplementare. Al centonovesimo, Jonas scocca un tiro dalla lunga distanza ma non inquadra lo specchio della porta, mentre un minuto dopo è il Basilea, in doppia inferiorità numerica, a sfiorare il gol con Serey Die. Tre giri di lancette e il Valencia scrive la storia: cross di Piatti dalla sinistra, Alcacer anticipa Schar e infila di piatto destro sul primo palo. La remuntada è completata! Nel finale, Bernat, con una bella conclusione di sinistro, mette a segno il gol del definitivo 5-0. E al Mestalla, così come in tutta la città, esplode la festa: il Valencia, dopo alcuni anni d’assenza, agguanta nuovamente la semifinale di una coppa europea.
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