Un finale pazzesco. Il Siviglia, ad un passo dal baratro, elimina il Valencia al 94′ e conquista la finale di Europa League. Incredibile epilogo di una partita che stava passando alla storia per l’ennesima rimonta degli uomini di Pizzi. Già, perché il 2-0 del Pizjuan era stato rimontato, alla grande: il Valencia conduceva 3-0, ad un passo dal sogno, al 94′ quando è arrivata la doccia fredda. M’Bia ha cambiato la storia, il Siviglia andrà a giocare l’ennesima finale europea degli ultimi anni.
Piatti e Feghouli tra i titolari del Valencia, Vargas e Jonas completano il quartetto offensivo scelto da Pizzi; Emery si affida al contropiede, Vitolo e soprattutto Bacca sono in un gran momento, Rakitic è riposato grazie al turn-over, che non ha pagato, in campionato e M’Bia-Carriço è la coppia scelta a centrocampo.
La coreografia del Mestalla, che registra il tutto esaurito dopo ben sei anni, è da urlo: il “sì, se puede” campeggia a caratteri cubitali sugli spalti di casa, un urlo che accompagnerà il Valencia per tutti i 90 minuti. L’undici Ché aparte bene, ma è il Siviglia ad affacciarsi con più insistenza in avanti nei primi minuti: Rakitic dai 30 metri e Bacca dal limite – anche se da posizione angolata – concludono non di molto a lato.
E’ un fuoco di paglia, i padroni di casa cominciano a macinare gioco e occasioni con continuità impressionante. Vargas è in serata, al 14′ il cileno imbecca in profondità Feghouli che finta il cross, dribbla verso il centro e fa secco Beto con un sinistro ravvicinato e deviato.
Il Mestalla si infiamma, gli ospiti faticano ad uscire dalla propria metà campo. Feghouli sfiora poco dopo il raddoppio con un tocco sotto misura di punta (bravo Beto), poi Mathieu sbaglia il sinistro dopo un buon inserimento sulla sinistra. Proprio da quel lato nasce il secondo gol al 25′: cross al bacio di Bernat (altra partita notevole del terzino), colpo di testa di Jonas che Beto respinge sulla traversa. Il pallone sbatte però sulla schiena del portoghese ed entra in porta. Dopo 25 minuti, incredibile ma vero, la situazione è già riequilibrata.
I padroni di casa abbassano il ritmo, il Siviglia può respirare; i ragazzi di Emery pian piano riordinano le idee e vanno vicinissimi al gol sul finale del primo tempo: spunto pregevole di Vitolo sulla destra, Bacca prova di tacco ma imbecca senza volerlo Reyes sul lato opposto. L’ex Arsenal, a due passi dalla porta sguarnita, va a colpo sicuro ma un miracolo di Diego Alves in versione felino vanifica il tutto. All’intervallo, è 2-0 Valencia.
Ripresa molto meno frenetica, aperta da una buona occasione sprecata da Piatti (l’argentino verrà poi sostituito da Cartabia). Il Valencia è guidato da Parejo in serata memorabile e vincitore nel duello a distanza col deludente Rakitic. Poco Siviglia, l’unico a provare a scuotere i compagni è ancora Vitolo, ma la giovane ala non riesce a incidere. Il Mestalla ricomincia a spingere, il Valencia si rende nuovamente pericoloso con Vargas, su cross del migliore in campo, Feghouli. Un minuto dopo, al 69′, il 3-0 che illude il pubblico di casa: sugli sviluppi di un angolo, Mathieu si ritrova il pallone tra i piedi, in area piccola, e in assoluta libertà. Il centrale, ex terzino, francese tira un bolide che si infila sotto la traversa e fa tremare la Comunidad Valenciana.
La rete è una mazzata per il Siviglia che non riesce a trovare la scossa nemmeno dagli ingressi di Marin e Gameiro. L’antisportività dei giocatori di casa, poi, impedisce ai ragazzi di Emery di imbastire qualsiasi azione d’attacco: assurdi i continui stop per infortunio che, a conti fatti, il Valencia pagherà carissimo.
Al 90′, Gameiro mette i brividi ai 55mila tifosi ché. E’ solo un avvertimento, quattro minuti dopo il patatrac: rimessa laterale dalla destra, sponda di testa di Pareja e inserimento vincente di M’Bia che, ancora di testa, infila Alves. Emery non crede ai propri occhi ed esulta come un bambino assieme ai suoi giocatori. Vargas è incredulo a centrocampo, il Mestalla è ammutolito. Una beffa tremenda che passerà alla storia: sarà il Siviglia la rappresentante spagnola a Torino. Probabile alle 21.05, possibile un’ora dopo, utopistico alle 22.30, realtà alle 23.00.