Valentino Garavani, lo sanno tutti, guarda da lontano quello che ormai succede nel suo impero dal quale qualche anno fa ha preso le distanze per lasciare spazio a più giovani art director e che ora è stato appena acquistato da un fondo arabo. Mentre nell’haute couture Valentino si è messo nelle mani del duo Chiuri-Piccioli che gli stanno dando grandi soddisfazioni, nelle collezioni di fragranze era da un po’ che il marchio non produceva un oggetto interessante e non solo per l’essenza in sè.
L’anno scorso invece è arrivato nelle profumerie questo stupefacente Valentina, aiutato da un battage pubblicitario notevole, con una storia ben costruita e un’immagine quasi “indie-chic” grazie al volto di Freja Beha, modella danese lanciatissima che ne è stato il volto.
E poi c’è la bottiglia. Davvero notevole il lavoro effettuato sul packaging che vede una bottiglia stretta dalle forme tonde ricoperta da elegantissime rose a rilievo. Davvero un tocco di classe per un profumo che vuole affacciarsi ai gusti delle giovani donne che non tralasciano la classe.
Detto ciò, il profumo è davvero un classicone: bergamotto di Calabria insieme a tartufo bianco d’Alba, fiori d’arancio d’Amalfi, cedro e ambra. Molto intenso e mediterraneo è un profumo volutamente e intensamente italiano. Molto persistente, si sposa bene con le personalità molto tradizionali e classiche a mio parere che poi hanno forse poco a che fare con l’immagine ribelle data nella campagna pubblicitaria.
Per chi vuole un’essenza tradizionale oppure una bellissima bottiglia da sfoggiare in bagno.