I personaggi “più significativi” del 2014? La porno-filosofa Valentina Nappi e il Capo dello Swag
di Piotr Zygulski e Alessandro Volpi
Corretta Informazione questa volta non si è sottratta dal nominare un “personaggio dell’anno”, ma ne ha anzi incoronato ben due. Non si tratta dei soliti “due Matteo”, bensì di Valentina Nappi e di Bello FiGo “Gu”, due personaggi che in un modo o nell’altro nel 2014 sono riusciti a entrare nei nostri occhi, nelle nostre orecchie, nelle nostre menti. Tanto da domandarci come sarebbe stato povero quest’anno se non ci fosse stata la loro imprescindibile compagnia. Di certo non formano una coppia tradizionale come Bianca&Bernie o Raimondo&Sandra, ma abbiamo deciso di associarli comunque perché entrambi meritano ex aequo la nostra menzione speciale per questo 2014.
Il primo personaggio a cui quest’anno va il nostro titolo, Valentina Nappi, è una grande artista – in un’arte molto antica – e filosofa. E ai bacchettoni e moralisti che sono caduti dalla sedia, rispondiamo subito con una dichiarazione della suddetta: «Una grande pompinara, potenzialmente, non è seconda al poeta o al Premio Nobel». Ecco, con questa dotta citazione la polemica è chiusa; veniamo ora al nostro personaggio.
Per chi non la conoscesse (e ci auguriamo che questa sfortuna spetti a pochi tra i nostri lettori) Valentina Nappi è una ragazza di 23 anni originaria di Pompei, di mestiere fa la pornostar (anzi, come ama sempre sottolineare, non fa la pornostar, lo è!), è stata lanciata dal grande Rocco Siffredi con cui ha girato molte scene. Ama il proprio lavoro, cui attribuisce un importantissimo ruolo nella trasformazione della società, nel senso di una totale distruzione dei valori piccolo-borghesi, che, direbbe qualcuno, costituiscono il suo “nemico principale”.
A proposito di nemici, ha dichiarato in un’intervista «Io e Fusaro siamo nemici veri». Sì, perché con il filosofo “allievo indipendente di Marx ed Hegel” si è scontrata, in un duro botta e risposta sulle colonne di Micromega, giornale che riunisce le migliori menti progressiste – “de sinistra” per intenderci – dello stivale, con cui la Nappi collabora con un suo blog, dal quale, oltre a minacciare di squirtare in faccia ai reazionari, difende il dovere di essere troia, in base ad un rigido cognitivismo etico.
Qui vale la pena riportare una lunga citazione: «Io pretendo di entrare nel discorso su ciò che è giusto o ingiusto, su ciò che è bello o brutto, su ciò che andrebbe fatto o non andrebbe fatto. Io affermo che essere troia è giusto, ma soprattutto affermo che non esserlo è sbagliato. Sbagliato nel senso di moralmente riprovevole, empio. Empio perché logicamente sbagliato». Insomma, nessuno può avere dubbi sul fatto che il 2014 italiano spetta di diritto a questa agguerrita porno-kantiana, immensa artista della gang bang!
L’altro personaggio dell’anno, che ha stregato la nostra attenzione, è Bello FiGo “Gu” (conosciuto anche in altri innumerevoli modi, come Figo Verkel o Bello Swag). Il ventunenne ghanese, da una decina d’anni in Italia, precisamente a Parma, è indiscutibilmente il Capo dello Swag per autoproclamazione. Se fosse solamente lo scatenamento del nostro continuo turpiloquio interiore, ci potrebbero essere tante alternative altrettanto catartiche. Bello FiGo invece è molto di più: innanzitutto è una fornace di vocaboli ardenti che si impongono con prepotenza nella nostra vita quotidiana (“vafanchiulo”, “torogiuro”, “frescio”), la cui origine è una storpiatura più o meno inconscia di altre, talvolta per assonanze o rime particolarmente attrattive: «come un aràbo che non scherza con kebàbo».
Il suo “minghie” è stato prontamente brandizzato in modo tale che inizia a comparire sulle magliette dei GuLiebers, il suo nutrito fan club, che sfida le “beliebers”, ossia le seguaci bimbeminkia di Justin Bieber. Già, perché la scalata del successo (dopo aver superato alcuni milioni di visualizzazioni su youtube è comparso anche in televisione da mamma Rai) avviene attingendo a piene mani all’immaginario collettivo più basso dei (giovani) italiani, tra voglie sessuali, abitudini, ambizioni e status-symbol. Immedesimandosi con essi, Bello FiGo riesce a civettare con un’inaudita insistenza che fa rima con irriverenza, trasfigurando praticamente tutto, dalla pasta col tonno a ogni genere di vip, incluso quel Matteo Renzi, «giovane, presidente dell’Italia», in questo caso con una satira serrata che schernisce meglio di ogni altra l’onnipresenza mediatica del premier.
Il rapper ghanese non può essere definito un mero fenomeno da baraccone, ma anche se lo fosse meriterebbe una certa attenzione. Se ad una prima lettura può incarnare perfettamente l’archetipo del “nuovo italiano” venuto dall’Africa che, sedotto dalla ricchezza, rinnega la sua origine – ad eccezione di un solo aspetto: «da come io mi vesto sono un vero bianco, da come son pagato sono un vero bianco ma da come io … sono un vero negro» – e si adatta completamente al consumismo occidentale più sfrenato, in realtà presto ci si accorge che quel giocare con stereotipi e pregiudizi è sintomo di un’aspra tensione tra conformismo e anticonformismo, sin dal nomignolo “Gu”, che originariamente stava per “Gucci” (poi modificato dopo una battaglia legale), come le borse vendute da tanti vu cumpra’, di colore come lui.
Lui però non vende borse: lui “è” Gu. E, (ir)ridendo e scherzando, apparentemente senza una direzione ben precisa, finisce con il riempire i locali e fare gli agognati ca$h cui prima poteva solamente ammirare la luce riflessa dei portafogli delle star. Infine, alzando gli occhi al cielo, dalla sua compilation si leva “Le parole di Dio”, un cantico dalle tinte religiose e sapienziali: «L’inizio di ogni intelligenza è sempre le parole di Dio: farete bene a cercarlo [...] Nessuno si è mai salvato senza Dio [...] Chiedete perdono e Dio vi perdonerà [...] La gente cerca figa invece che la Bibbia, la gente cerca cazzi invece che la Bibbia. Non vi obbligo: è una scelta, voglio solo aiutare i miei figli a fare la scelta giusta [...] Ragazzini fanno porcherie poi stanno male e si chiedon del perché. Aprite la Bibbia, troverete le risposte» …
Per concludere, Valentina Nappi e Bello FiGo sono i due personaggi più significativi di questo 2014 che abbiamo lasciato. Grazie a loro, forse, il 2015 potrà fruttare qualcosa di meglio.